L’ultimo fienile

Via Aurelio Saffi 15, Ferrara

La casa di via Saffi risale all’inizio del Novecento, ma il giardino è molto più antico: una volta infatti si estendeva da qui fino a corso Giovecca un grande parco di un ettaro e mezzo, diviso in tre parti nel 1974.

La residenza che in origine vi si affacciava (e comprendeva l’abitazione attuale fino al supermercato) oggi non esiste più ma un suo vecchio lampadario in vetro colorato, un tempo collocato nell’androne, è stato conservato e si può scovare tra gli alberi.

I sentieri che attraversavano l’area erano due, c’era il vialetto del piacere, che andava fino al pozzo e al giardino fiorito, e il vialetto del lavoro, tramite il quale si andava verso le vigne e i campi da coltivare. Di quei tempi resta una traccia per l’occhio attento: da via Cisterna del Follo, guardando verso il civico 19, si può notare la vecchia porta del fieno, ovvero la finestrella stretta dalla quale si buttava nel fienile quanto andava raccolto. Questo fu l’ultimo fienile attivo in centro a Ferrara, utilizzato per i cavalli che trainavano le carrozze.

Nel frazionamento della proprietà qui è rimasta la vecchia siepe di bosso, che risale alla fine del Settecento, vicina a un più giovane ed espansivo oleandro, raccolto al Gianicolo, a Roma. Tra alberi e arbusti crescono: l’allamanda, che fiorisce tutta gialla a settembre, l’arancio, la magnolia giapponese, la mimosa, l’ibisco tardivo, le ortensie, le camelie, le begonie, il gelsomino, il ficus benjamin e il ficus elastica, la zinnia elegans, le cycas. Non mancano le piante officinali, che il genero degli attuali proprietari, chef di professione, utilizza in cucina. Fino a qualche anno fa vicino alla piscina cresceva un altissimo cedro del Libano, che superava i ventri metri, ma si è ammalato e ora non c’è più. Al suo posto è stato piantato il carpino bianco. 

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