Zen

Borgo Pietro Cocconi 44, Parma

Chi l’avrebbe mai pensato, di incontrare un tranquillo giardino meditativo a due passi dalla trafficata strada Massimo D’Azeglio?

Discreto e silenzioso, colpisce per l’armonia e la calma che riesce a trasmettere. L’origine di questo scoperto è sicuramente antica: un tempo era molto comune nel quartiere abbinare all’abitazione un piccolo orto, e già nell’Atlante Sardi si segnala quest’area. Il giardino attuale è stato creato negli anni Novanta. Vi si accede dall’androne condominiale oppure attraversando gli affascinanti ambienti dello studio di architettura sostenibile di Francesco Asti, a cui collabora Manuela Cozzi. Appassionati progettisti di parchi, giardini, serre e pareti verticali, i due architetti hanno trovato in questo contesto il luogo ideale per sviluppare e comunicare il loro interesse e la loro attenzione per l’ambiente.// Tra i lavori condotti in questi anni, oltre al restauro del parco della Villa del Ferlaro nei Boschi di Carrega, si segnala il progetto per il parco di Villa Serventi a Sant’Andrea, che ospita le residenze artistiche curate da Pianeta Fresco, realtà culturale che Interno Verde tiene a promuovere e far conoscere. Molto interessanti sono anche i recenti progetti dedicati alla realizzazione di biolaghi e biopiscine. //

Rispetto a questi esempi decisamente vasti e complessi da gestire e mantenere, il giardino di Borgo Pietro Cocconi è più semplice e raccolto. La sua bellezza testimonia l’amorevole cura che la signora Cristina, appassionata di giardinaggio, quotidianamente gli riserva.

Un basso muretto separa lo spazio pavimentato dal prato, a cui si accede superando un arco coperto di caprifoglio rampicante. Sulla destra, vicino al tasso e alla maonia, si trova l’aiuola delle acidofile: ortensie, camelie e peonie. A sinistra chiude l’area un folto bambù, che protegge e rende lo spazio ancora più intimo e raccolto. Al centro gli alberi da frutto: il pruno e il ciliegio selvatico. Tra le essenze che movimentano il gioco dei volumi si trovano: la nandina, l’osmanto, la photinia, il viburno, il ligustro, il pungitopo e l’alloro, insieme ai più bassi cespugli di festuca. Tra le rose la bellissima banksiae, che fiorisce in giallo una volta all’anno, e la chinensis mutabilis, la cui prolungata fioritura si sbizzarrisce nel mescolare colori e tonalità, che variano dall’arancio, al rosso, al rosa. Al termine dei percorsi, al posto di una vecchia fontana, è stato allestito un piccolo angolo zen, con una lanterna giapponese in pietra.

Iscriviti alla newsletter di Interno Verde
Iscriviti alla Newsletter di Interno Verde