Palazzo Zappaterra
Corso Ercole I d’Este 57, Ferrara
Un giardino nuovo di zecca, nella vecchia Ferrara. Succede in corso Ercole I d’Este, all’interno di una proprietà che ha appena concluso il restauro.
La villetta è degli anni Sessanta, progettata dal “vicino di casa”: Giulio Zappaterra infatti viveva e lavorava nell’abitazione a fianco, che ancora porta il suo nome. Tra il 2018 e il 2020 la struttura è stata ridisegnata dall’architetto Raffaele Patimo, che ha mantenuto invariati forme e volumi per concentrare il proprio intervento sugli interni, su nuove aperture capace di collegare maggiormente gli ambienti al verde circostante, e sui rivestimenti esterni. L’originale si distingueva per il mattone e vista e il calcestruzzo, sostituito ora da lastre color grigio. Il giardino – che era in stato di abbandono – è stato completamente rinnovato dallo studio bolognese Marsiglio Lab. Alcuni tra gli alberi più anziani sono rimasti, come il bagolaro e l’agrifoglio, il resto è stato piantato solo da pochi mesi. L’ingresso è formale, definito dalle siepi di bosso, dal taglio delle graminacee e dal filare di agrifoglio Nelly Stevens.
Attorno gerani e stachys, una bella pianta sempreverde che spesso si trova in montagna ed è conosciuta con tanti nomi diversi: stregona candida e orecchie d’agnello, per la morbida peluria che ricopre le foglie. Il disegno contemporaneo, marcatamente geometrico, si evidenzia nell’organizzazione dello spazio retrostante l’edificio. Qui si trova il parterre rettangolare del prato, sottolineato dai filetti metallici, leggermente ribassato rispetto al livello della pavimentazione. La severità dell’impianto si ammorbidisce grazie ai volumi degli arbusti. L’elegante light design è stato realizzato da Dattero Luce.