Villa Modena
Via Zamboni 24, Verona

Non si può dire che non sia vissuto questo particolare giardino, che si sviluppa a varie altezze e con funzioni diverse, una più domestica accanto all’abitazione, e una più pubblica sopra gli uffici.
Di Villa Modena, già presente nel catasto austriaco e italiano con i suoi annessi e l’ampia campagna, non resta oggi che poca cosa. Nel 1945, durante un terribile bombardamento sulla città, la grande corte venne centrata in pieno. La moglie del proprietario perse la vita sotto le bombe e lui, qualche anno dopo, decise di ricostruire un nuovo edificio più piccolo e molto diverso. Fece costituire una torretta quadrata e un corpo più basso, collegati tra loro da un’imponente scalinata contornata da balaustre con pilastrini in cemento.
La scalinata permette di accedere alla parte più alta del giardino, e al vasto terreno recentemente riconvertito a vigneto, che si estende fino alla strada delle Torricelle. Oggi la proprietà resta distribuita su più livelli, mentre sotto gli edifici e alla scala si trovano i locali ipogei, scavati nella roccia, usati una volta per conservare le botti di vino e le panche per lavorare i bachi da seta. Accanto all’abitazione si incontrano ampi spazi aperti e uno più piccolo tenuto a giardino, vissuto soprattutto dalle bambine che abitano qui, nipotine di un nonno appassionato e orticoltore.
Qui domina un vecchio autorevole altissimo, però che ancora fruttifica e, in un angolo, un ulivo mai potato dalla chioma avvolgente, per ricreare il ‘bosco delle fate’
Uno spazio più grande, tra scalette, panche e statue, è coltivato a frutteto e ad orto in primavera, ogni giorno sempre più ordinato e colorato: asparagiaia e pomodori saranno pronti a fine maggio. Un magnifico grande gelso è a guardia di questo spazio, rappresenta l’avamposto del filare che delimita la campagna lungo via Luzzatti.