Villa Indelli

Via Ducentola 21, Quartesana, Ferrara

Villa Indelli è stata costruita come casa padronale, era quindi strettamente connessa e funzionale al fondo agricolo.

L’ingresso alla residenza — per chi proviene dalla strada di servizio che costeggia la stazione, via Ducentola — è ingentilito dalla grande aiuola rotonda, oggi tenuta a prato, con al centro le rose, abbracciata dai sentieri circolari. La facciata è scandita dagli oleandri in vaso. Incamminandosi a destra nel percorso che gira attorno all’edificio si incontrano il pozzo e la vecchia voliera per gli uccelli, un bel glicine che si arrampica di tronco in tronco, sfruttando l’altezza delle piante vicine, e due importanti noccioli. Dall’altro lato della struttura, quello che si affaccia su via Comacchio, sono le ortensie a scandire l’architettura, vicine ai grandi cespugli di erba della pampas. Proseguendo la camminata ci si imbatte nel boschetto di bambù, nelle arnie per le api e nell’altalena per i giochi dei bambini. Semplice e armoniosa, punteggiata da innumerevoli finestre, la villa immersa nel verde conserva un carattere piacevole e accogliente, nonostante durante il Novecento abbia vissuto momenti particolarmente difficili.

Durante la Seconda Guerra Mondiale ospitò il rifugio antiaereo dove trovavano riparo le famiglie del paese, venne bombardata varie volte e nei suoi pressi morirono alcune persone, a causa dell’azione dei velivoli inglesi. Difficile oggi — nel silenzio del grande parco che la circonda, rotto solo dal canto degli uccellini e del fruscio degli animali tra l’erba alta – immaginare lo stesso luogo tremare per il fragore delle bombe. Eppure non sono pochi gli alberi che qui attorno hanno visto il conflitto: molti esemplari, come facilmente si deduce osservando le chiome imponenti, sono più che centenari. Spiccano sicuramente per dimensioni e anzianità i tassi, le magnolie, le acacie e le querce – famiglia a cui appartiene anche il magnifico albero solitario che cresce in mezzo al prato, verso la linea ferroviaria, isolato rispetto al resto della vegetazione e proprio per questo ancora più suggestivo e maestoso.

I terreni agricoli attorno al podere erano e sono tutt’oggi molto ampi, anche se col passare del tempo sono cambiate le colture. Una volta la canapa aveva un ruolo dominante nell’economia locale — nel 1928 nel ferrarese erano destinati a questa pianta 30.000 ettari di terreno — e proprio in un campo di canapa appartenente al fondo Indelli si nascosero per tre giorni i fratelli Carlo e Giulio Govoni, nel maggio del 1945. La guerra era appena finita ma ovunque si verificavano ancora fatti violenti, vendette e ritorsioni: i ragazzi erano spaventati per la sorte toccata al padre, allontanato da casa con la scusa di un interrogatorio, poi torturato e ucciso da ignoti. Il parroco di Quartesana, Monsignor Mario Rescazzi, riferì di questo episodio in latino all’interno del registro parrocchiale: Pagina Sanguinis. In tempi recenti una porzione di campagna è stata venduta per realizzare la nuova piazza del paese, intitolata — non senza un ampio dibattito — a Concetta Pusinanti, mugnaia che in tempo di guerra donava la farina alle famiglie in difficoltà.

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