Villa Amalia
Viale Cavour 194, Ferrara
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento viale Cavour divenne l’asse portante della Ferrara moderna, perché collegava la stazione al centro: la strada nacque nel 1862, con l’interramento del canale Panfilio — scavato nel 1601, dedicato al papa Innocenzo X, Gianbattista Panfili.
Una volta definito il tracciato, cominciarono a spuntare le ville e le villette, status symbol della borghesia. Villa Amalia fu costruita nel 1905 per il cavaliere Paolo Santini, industriale metallurgico che aveva acquistato il terreno dal floricoltore Fernando Melchiorri, che l’anno precedente aveva realizzato nel lotto accanto la propria nuova abitazione, decorata con tanti vistosi girasoli. Santini dedicò alla moglie Amalia Torri, ricca possidente di Bondeno, l’intero progetto che ad oggi porta il suo nome e scelse di affidarsi allo stesso professionista ingaggiato dai vicini, l’estroso ingegnere Ciro Contini, famoso per riuscire a declinare in chiave locale le espressioni tipiche del liberty, creando una sorta di stile floreale estense. Contini fu particolarmente attivo in questa porzione di città, a lui si deve il piano regolatore dell’attuale Quartiere Giardino.
In Villa Amalia si raccordano esigenze diverse: il gusto floreale, eccentrico e cosmopolita, che andava di moda nelle capitali europee, incontra la tradizione. Materiali nuovi come il cemento, utilizzato nelle cornici marcapiano, si mescolano ai soffitti in cassettoni di legno, reperiti da un antico palazzo di via Lollio. Tra le decorazioni esterne spicca il tema della rosa, che si ritrova anche nelle fasce in ceramica sopra le finestre, disegnata su bozzetto del pittore fiorentino Galileo Chini nelle tonalità del verde, dell’azzurro e del giallo, realizzata dalla Manifattura di Fortebuoni, azienda toscana diretta dal conte ferrarese Vincenzo Giustiniani. La cancellata e la pensilina furono affidate al mastro ferraio Augusto de Paoli, lo stesso che si era occupato degli splendidi girasoli della vicina Villa Melchiorri. Oggi si può solo immaginare cosa significasse all’epoca passeggiare dopo cena lungo viale Cavour, in un’atmosfera signorile eppure ancora inserita in un panorama agreste. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale prima, la speculazione edilizia poi, hanno lasciato poche tracce della belle époque ferrarese. Una di queste è il giardino di Villa Amalia, che ha mantenuto il disegno originale ideato da Contini. Davanti alla casa si trovano le rose e i cespugli fioriti, con la magnolia secolare, il tiglio, il pino e il tasso sicuramente altrettanto anziani. Altre piante sono state aggiunte negli anni: allori, abeti, tuje, noccioli, palme, agrifogli e tanti arbusti che fioriscono nelle diverse stagioni. Al centro dell’aiuola zampilla la fontana. Il berceau, un tempo ombreggiato dalla vite di uva moscata, oggi è coperto dall’edera.