Un, due, tre… stella!
Via Gaetano Zirardini 7, Ferrara
Certo quando si pensa ai giardini di Ferrara il pensiero viaggia subito agli ombrosi e suggestivi spazi lasciati aperti dall’Addizione Erculea, ai chiostri dei monasteri, alle eleganti corti rinascimentali. Ma anche il Novecento può riservare delle belle sorprese!
Il giardino di via Zirardini si trova all’interno della cosiddetta Addizione Contini, quindi all’importante intervento urbanistico ideato agli albori del XX secolo per utilizzare utilmente la spianata, ovvero il vastissimo sterrato che da viale Cavour si estendeva fino alle mura, nell’area dove una volta sorgeva la Fortezza Pontificia. Il piano regolatore disegnato dall’ingegnere venne attuato per gradi: grande impulso sicuramente arrivò durante il Ventennio dal regime fascista, ma si continuò a costruire e rendere così abitabile questo brano di città fino agli anni del boom economico, ed oltre. Il condominio di via Zirardini è stato costruito in quel periodo.
Al suo posto sorgeva una volta la sede della Zenith, riconosciuto calzaturificio chiuso ormai da anni, la cui tradizione non si è del tutto persa, se si considera il recente insediamento a Ferrara del prestigioso marchio Berluti. La fabbrica – dove lavorava la bisnonna dell’attuale proprietario – venne bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale e quindi ricollocata fuori dal centro. Al suo posto si decise di costruire l’unità immobiliare ma i lavori non poterono essere avviati subito e facilmente: prima di gettare le fondamenta fu necessario aspettare che il terreno si assestasse, perché la cavità creata dall’esplosione era di notevoli dimensioni. All’epoca lo scoperto retrostante – dove la bisnonna Augusta coltivava i pomodori, l’insalata e tutte le verdure necessarie alla tavola familiare – non era circondato come ora da altri edifici. Confinava solamente con l’orto e con il cimitero dell’ex Convento di Santa Giustina.
Il curioso disegno delle aiuole a stella risale al 1954. Oggi ad occuparsi con attenzione e amore delle piante è la signora Anna. Lungo il corridoio cresce la bergenia; in fondo l’alloro e l’oleandro, sulla destra l’alberello di ligustro. Nell’aiuola a sinistra si incontrano la lagerstroemia, il pungitopo e le fragoline selvatiche. Vicino al muro, non lontano dal calicanto, si attorcigliano le tre rampicanti: il gelsomino, l’evonimo Emerald’n Gold e una pianta selvatica appartenente alla famiglia degli agrumi. Le tartarughe le ricordano tutti con affetto: ci sono sempre state.