Tennis Club Marfisa
Via Aurelio Saffi 44, Ferrara
Dove una volta cresceva il boschetto che collegava Palazzina Marfisa a Palazzo Bonaccossi oggi si incontra il Tennis Club, luogo imprescindibile per capire la Ferrara del Novecento.
Il terreno nel secolo precedente era stato destinato alla coltivazione, diviso tra orto e frutteti, per la produzione di mele, pere e albicocche, arricchito qua e là da cespugli di lavanda e rose. Quando nel 1929 il Comune concesse la realizzazione del centro sportivo buona parte della sua superficie era già da tempo abbandonata all’incuria.
Il club — grazie al progetto dell’ingegnere Carlo Savonuzzi — ripristinò questo angolo di verde, inserendo in una cornice rigogliosa e tranquilla i quattro campi da gioco, e sfruttando l’antica Loggia del Cenacolo, addossata a Palazzo Bonacossi e più volte rimaneggiata, per ospitare gli ambienti dedicati al ristoro dei tennisti. L’atmosfera che si respira in questo giardino è particolarmente quieta e suggestiva, densa di storia: qui sfidavano gli amici il regista Michelangelo Antonioni e lo scrittore Giorgio Bassani, che senza dubbio si ispirò alle tante partite disputate al club per descrivere i giovani giocatori, protagonisti del romanzo Il giardino dei Finzi-Contini.
Nel 1938, con la promulgazione delle leggi razziali, Bassani e tutti i soci di religione ebraica dovettero abbandonare il circolo, che chiuse la propria attività durante la guerra, quando i campi vennero usati dalle truppe tedesche come maneggio per i cavalli. Oggi allo scrittore è dedicata una coppa e una sua fotografia — in tenuta bianca e brillantina — è conservata sotto al pergolato.