Società Canottieri Ferrara

Via della Ricostruzione 121, Ferrara (Pontelagoscuro)

La Canottieri di Pontelagoscuro è una vera e propria istituzione, per la Ferrara del Novecento.

Simile in questo al Tennis Club Marfisa, non solo ha cresciuto e promosso fior fior di sportivi e atleti, ma ha rappresentato per generazioni un luogo dove la cosiddetta buona società poteva incontrarsi e divertirsi, incentivata dal paesaggio fluviale, rustico e un poco selvaggio, ad abbandonare la rigidità, ad allentare la tipica formalità urbana. Di fronte all’acqua che scorre, in costume da bagno, tra il profumo del fritto che arriva dalla cucina e lo splash dei tuffi dal trampolino, è più facile sentirsi rilassati, chiacchierare e scherzare. 

La società è più che centenaria, venne fondata nel 1911. La sede venne inaugurata nel 1927, non esattamente dove si trova adesso. Era sempre affacciata sul Po, ma tra i due ponti che collegano la sponda emiliana alla sponda veneta. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne centrata dalle bombe alleate e distrutta, come buona parte del paese… non per niente quel tratto di argine oggi si chiama via della Ricostruzione. 

Il nuovo edificio venne collocato appena oltre lo stabilimento dello zuccherificio, al margine dell’abitato, dove le case finiscono e iniziano i campi. Il cantiere venne finanziato dai soci: ciascuno versò  2mila lire e si arrivò così a coprire il milione necessario. L’inaugurazione della caratteristica struttura bianca, bassa e lunga, riferimento imprescindibile per tutte le persone che frequentano il fiume, venne festeggiata nel giugno del 1951.

Qui si sono sempre incontrate discipline e attitudini diverse, la Canottieri era il ritrovo degli agonisti ma anche il passatempo dei mondani. La fauna locale comprendeva (e comprende): vogatori, diportisti, nuotatori, tennisti, appassionati di sci nautico, di apnea e di beach volley, pescatori, giocatori di trionfo e campioni di biliardo, golosi e buongustai. I servizi sono variegati: dall’attracco per i natanti ai campi in terra rossa, fino alla peculiare piscina, fonda quattro metri, unica della provincia. Senza dimenticare il ristoro, oggi gestito dal ristorante “Il leone e la lupa”, fondamentale dopo tante fatiche! 

Una volta il pontile si trovava appena sotto la terrazza, sfruttata per ammirare la partenza delle gare e delle regate, o magari il passaggio della storica Pavia – Venezia, con i motoscafi lanciati a tutta velocità. 

Col passare del tempo i detriti portati dalla corrente hanno creato un vero e proprio parco, punteggiato di grandi succulente in vaso, oleandri e arbusti. La star dell’area verde, l’albero su cui è impossibile non appuntare lo sguardo, è il prosperoso salice che cresce vicino all’attracco, a due passi dalla sponda. 

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