Scuola Giusti
Il giardino della scuola Giusti ha un bel gusto retrò. Con la fontana centrale e il delfino in pietra, le roselline che si attorcigliano alle colonne del loggiato, le magnolie lucide.
Ricorda le foto di gruppo che si conservano nei cassetti dei nonni e che li ritraggono bambinetti in prima elementare, insieme ai compagni di classe pettinati bene, i grembiuli in ordine, le giovani maestre del boom economico che sorridono, con le gonne sotto al ginocchio e un filo di tacco, e sullo sfondo per l’appunto, il giardino scolastico, assolato di giugno. Certo si tratta di una fantasia, a quell’epoca la scuola Giusti neppure esisteva.
Il complesso è nato come convento: venne costruito nel 1539 per le monache agostiniane, comunità prestigiosa che accolse numerose figlie dell’aristocrazia vicentina, ragazze provenienti dalle famiglie Valmarana, Piovene, Angarano, Revese, Garzadori e Monza. Nel Novecento, come spesso accade, l’immobile cambiò destinazione d’uso. Già con l’occupazione francese le sorelle erano state cacciate e l’edificio era passato in mano al Demanio prima e al Comune poi. Nel 1927 venne spostato qui il Collegio Cordellina, convitto per ragazze povere di mezzi, portate per lo studio. Nel dopoguerra venne utilizzato come rifugio per gli esuli provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia, poi venne adibito a polo educativo: passarono di qui per pochi anni gli alunni della scuola media Trissino, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta quelli della Palladio, negli anni Novanta e Duemila gli adolescenti iscritti all’Istituto Montagna, e infine i ginnasiali del Liceo Pigafetta e gli universitari iscritti ad alcuni corsi dell’ateneo padovano, dislocati in succursale.
La scuola Giusti, insediata nel 2012, è l’ultima inquilina di una lunga serie, tuttavia pare trovarsi a proprio agio in questi ambienti ariosi e freschi, con i muri spessi e il glicine che fa capolino dalle finestre. Il giardino senza dubbio, contribuisce al benessere di tutti, alunni e insegnanti: chissà quando è nato e chi ha voluto piantarlo! Gli alberi più grandi e anziani sono i tassi e le magnolie. Attorno a loro crescono le deutzie, i calicanto, le ortensie, il gelsomino, le salvie. Non mancano i grandi classici del vaso: i gerani e le succulente.
Alzando lo sguardo sopra ai volumi dei cespugli e delle chiome appare una scritta misteriosa, in alto sul muro, si legge a malapena: “il nostro binomio”. Che curiosità! Qual era il vostro binomio? Ma soprattutto: voi chi eravate?