Riunione di agrumi

Via Fratelli Grioli 23, Mantova

Fino agli anni Cinquanta al posto di questo curato giardino crescevano le verdure. Qui infatti era situata l’ortaglia di famiglia, compresa in una vasta area che da via Conciliazione, dove si trovava la casa, si estendeva fino alle carceri.

Col passare del tempo la coltivazione è stata abbandonata e la proprietà è stata progressivamente frazionata. L’area attuale è molto più piccola, tuttavia il passare del tempo e il susseguirsi delle generazioni non ha cancellato da questo luogo l’amore per la natura, per le sue infinite forme e varietà espressive. Qui infatti vale la pena soffermarsi a osservare le piante, perché si possono incontrare esemplari tutt’altro che banali. Le gaggie in vaso hanno 35 anni, hanno sofferto per la morte dell’attuale proprietaria ma ora si sono riprese.

Al centro del prato c’è la tamerice, che insieme alle agavi, all’aloe, alla bouganville e ai fichi d’India suggerisce panorami caldi e ventilati, ricorda i colori intensi e le belle fioriture del Mediterraneo. Si colloca nella stessa onda marittima anche l’esplosivo cespuglio di cappero e l’originale collezione di agrumi, che comprende il limone, il limonquat, ovvero un incrocio tra un limone e un kumquat, il pompelmo rosa, il limone caviale verde, la mano di Budda, chiamata anche cedro digitato, che come si evince dal nome ha origini asiatiche, l’arancio e il cedro. Certo, passeggiando attorno all’abitazione si incontrano anche specie più comuni, come le rose, gli ellebori, il loropetalo, la gardenia, la yukka, il melograno, il calicanto invernale, l’aspidistra, i giuggioli, l’alloro, l’osmanto, la nandina, l’aucuba, le lagerstroemia, le schefflera. Ma qua e là sempre fanno capolino delle chicche, come il crisantemo dorato, l’orchidea bambù, il melograno nano, l’ortensia che fiorisce a cono, il callistemo, noto anche come pianta spazzolino, l’anziano e prosperoso albero di giada. Il fiore del paradiso è stato piantato da semi raccolti a Capo Verde, e altre semenze esotiche sono state di recente messe a terra, per vedere se riusciranno ad attecchire. 

Molte essenze sono state protette con basse recinzioni in legno, per preservarle dalla vecchia tartaruga, affettuosamente battezzata “il carroarmato”. Insieme a lei si nasconde e veglia sul giardino il pasciuto gatto Gigio.

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