Ricordi di guerra
Via delle Pescherie Vecchie 5, Ferrara
Anche lungo la rumorosa via Carlo Mayr, arteria nevralgica della vita notturna ferrarese, si possono incontrare inaspettate oasi di pace.
Basta imboccare una traversa e infilare la parallela via Pescherie Vecchie, aprire un portone — quello giusto — e dimenticarsi della realtà circostante. Il giardino è romantico e ingombrante, quasi una piccola selva domestica, senza prato ma con un rigoglioso sottobosco fiorito, punteggiato dal viola dei giacinti selvatici. Sulla sinistra svetta un altissimo alloro, cresciuto in verticale, al centro si trova un rusticano — figlio di un rusticano più anziano, che oggi non c’è più — accompagnato da tre ippocastani e un grosso ailanto La tranquillità che si respira oggi in questo quieto angolo di verde non lascia trapelare gli sconvolgimenti vissuti durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia qualche traccia della storia è rimasta.
Sotto il sentiero centrale si trova ancora il rifugio costruito per proteggere gli inquilini e gli abitanti del quartiere dai bombardamenti aerei.
Una targa fuori dall’edificio testimonia un’altra importante funzione che ebbe questa casa durante l’occupazione delle truppe alleate: il medico Raoul Testa, proprietario dell’abitazione, nel 1945 custodì qui il dispensario antitubercolare di cui era direttore, spostandolo per sicurezza dalla sede originale di via Mortara.