Piazzetta Sant’Anna

Piazzetta Sant’Anna, Ferrara

In piazzetta Sant’Anna c’è un giardino che vale la pena andare a salutare: è privato ma l’accesso è libero, si può sbirciare anche semplicemente passeggiando per via Boldini ma vale la pena entrarci.

I suoi alberi crescono riparati da un chiostro abbastanza anomalo: un superstite. Nel 1304 qui venne costruito un convento di agostiniani, che un secolo dopo venne chiuso per ospitare – negli stessi ambienti — il primo nucleo dell’Arcispedale Sant’Anna. Il nosocomio fu voluto nel 1440 dal Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, all’epoca vescovo di Ferrara, per soccorrere i poveri e gli ammalati in un periodo caratterizzato purtroppo oltre che dalla peste anche da numerose alluvioni. Aperto nel 1445, l’ospedale ebbe tra i suoi ospiti più illustri — e sfortunati — lo scrittore Torquato Tasso, che fu rinchiuso in una cella nei sotterranei per ben sette anni, dal 1579 al 1586, colpevole di aver inveito contro la corte ducale in occasione delle nozze di Alfonso II d’Este.

Lo scrittore venne segregato nelle stanze destinate ai malati di mente, inaugurate un paio di anni prima, perché ritenuto pazzo. Un trattamento forse non tanto crudele quanto può sembrare: pare che Alfonso II abbia inventato questo stratagemma per proteggere lo scrittore dall’Inquisizione, che gli fornisse direttamente i pasti dalle cucine ducali e che gli permettesse fitti rapporti epistolari. L’ospedale restò attivo fino 1930, quando venne spostato in corso Giovecca, e più recentemente nella frazione di Cona.

Iscriviti alla newsletter di Interno Verde
Iscriviti alla Newsletter di Interno Verde