Parco Andreas Hofer

Piazza Porta Giulia 6, Mantova

Tra i parchi cittadini quello dedicato ad Andreas Hofer, nel cuore del quartiere di Porta Giulia, è tra i più recenti, e probabilmente il più curioso. Esso infatti è stato realizzato negli anni Ottanta, per ricordare il comandante tirolese condannato a morte per volere di Napoleone, nel 1810.

La vicenda biografica è complessa: egli infatti nasceva locandiere, non soldato. Sicuramente sacrificò anima e corpo per amore della propria terra e delle proprie genti, e presto iniziò ad essere riconosciuto come eroe grazie alla propaganda asburgica, che ne riscrisse e promosse le imprese in ottica romantica. Per approfondire la sua figura e il mito che si andò a creare attorno ad essa – spesso contraddittorio, oggetto di revisioni e manipolazioni – vale la pena visitare il vicino Museo a lui dedicato, inaugurato nel 2020. 

Per capire la storia del parco bisogna innanzitutto comprendere come mai Hofer – detto il Barbone – si trovava in città, quindi ricordare come l’esercito francese avesse trasformato l’antica capitale dei Gonzaga in un importante centro detentivo, fortificato e dotato di Tribunale. Il prigioniero, catturato a San Martino in Passiria, venne portato appositamente a Mantova per il processo, che si svolse tra le mura di Palazzo d’Arco. La fucilazione fu organizzata esattamente dove ora gli abitanti del quartiere passeggiano per trovare un po’ di refrigerio d’estate, dove le signore chiacchierano sulle panchine e le mamme spingono i passeggini per fare addormentare i bambini. Ovvero nell’area dove sorgeva una volta l’imponente e articolata Cittadella militare.

Il corpo venne inizialmente sepolto nel cimitero della vicina Chiesa di San Michele, andata distrutta a seguito dei bombardamenti alleati del 1944. Fu però trafugato presto dagli ufficiali austriaci, che nel 1823 bussarono di notte al parroco per prendere e riportare a Innsbruck la salma. La prima stele in sua memoria fu inaugurata dallo Stato Italiano nel 1891, si trattava di una semplice lapide, circondata da un cancelletto.

Nel 1960, in un momento di particolare tensione politica internazionale, alcuni terroristi distrussero il monumento e in poco più di 24 ore la città di Mantova volle ripristinarlo: fu un segnale forte, che da un lato ribadiva la volontà di non lasciarsi spaventare e condizionare, dall’altro lato sottolineava il legame che si voleva mantenere con questo brano di storia locale. Del rifacimento del monumento si iniziò a discutere negli anni Settanta, quando venne indetto un concorso ad hoc. A vincere fu l’artista tirolese Elmar von Ottenthal ma l’opera era troppo costosa e restò solo sulla carta. Il parco venne inaugurato nel 1984, in collaborazione con la provincia di Bolzano, che si fa carico della sua manutenzione. Ogni anno il 19 febbraio gli Schutzen tirolesi sfilano dal cippo al centro storico, abbigliati e armati secondo la tradizione, in ricordo del patriota. 

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