Parco Alto San Nazaro

Salita Santo Sepolcro, Verona

Un belvedere sulla città dalla parte di sud-est.

Da qui lo sguardo può spaziare sulla parte meno monumentale e più aperta di Verona e inoltrarsi fino alla zona industriale. Si accede a questo parco pubblico, creato di recente, attraverso tre direttrici: da ovest salendo lungo via Scala Santa e proseguendo poi tra le mura scaligere iniziate da Cangrande e un tratto di mura in conci di tufo di età precomunale.

Da est, da Porta Vescovo, percorrendo salita Santo Sepolcro. Ed infine, da sud, salendo i 100 gradini dello scalone XVI ottobre – data che ricorda l’ingresso dell’esercito italiano da Porta Vescovo il 16 ottobre 1866. Domina la cima un’enorme gledischia dal bellissimo portamento, alla quale non bisogna avvicinarsi troppo perché dotata di potentissime spine.

Il parco è nuovo e la vegetazione arborea è ancora giovane, a parte un grande bagolaro, detto comunemente spaccasassi, evidentemente preesistente. Lungo i bordi vi sono siepi miste con fioriture scalate durante tutto l’anno.

Il borgo di Alto San Nazaro, che confina con il parco, ora quasi totalmente ristrutturato, risale al 1887. Venne creato per alloggiare gli operai delle fabbriche di Veronetta,  tra cui in seguito la Mondadori, che raggiungevano facilmente il posto di lavoro scendendo lo scalone concepito contestualmente con le abitazioni. Il parco è frequentato abitualmente dai residenti delle case vicine, ma anche gli abitanti delle zone più basse cominciano a salire quassù, senza farsi intimidire dalla ripida scalinata.

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