Palazzo Soragna
Strada Ponte Caprazucca 6, Parma
La storia di questo imponente palazzo è legata a doppio filo alla storia di Palazzo Dalla Rosa Prati. Esso infatti fu la prima residenza della nobile famiglia modenese, che lo scelse come propria dimora urbana quando – nella metà del Quattrocento – decise di trasferirsi a Parma.
I discendenti di Pietro Sassuoli lo abitarono fino al 1795, quando lo cedettero per 314 mila lire a Guido Meli Lupi di Soragna, consigliere di Stato e capitano delle guardie del duca Filippo. Il nome attuale del palazzo deriva da questo passaggio e nella fattispecie si riferisce al paese di Soragna, dove la potente famiglia dei marchesi Lupi – che per questioni ereditarie si unì a quella cremonese dei Meli, diventando Meli Lupi – possedeva un feudo.
Furono i nuovi proprietari ad affidare all’architetto Angelo Rasori, allievo del Petitot, la grande ristrutturazione neoclassica che attribuì all’edificio le fattezze per cui tuttora è ammirato. Tra i discendenti che abitarono le splendide sale della dimora negli anni successivi va ricordato Diofebo V, presidente del Consiglio di guerra borbonico, anti-mazziniano, tradizionalista e conservatore che durante i moti risorgimentali venne attaccato dai liberali, che assediarono la residenza. A salvarlo chi fu? Il discendente dei Dalla Rosa, comandante della guardia nazionale, che riuscì non senza fatica a condurlo in salvo. Un cerchio che si chiude? Nel 1977 avvenne il passaggio all’Unione Parmense degli Industriali, che tuttora ha sede qui.
Il giardino una volta – come testimoniano le mappe dell’Atlante Sardi – era diviso in due aree verdi, una in stile settecentesco, a sagoma lobata, una dal profilo più regolare. Nel 1770 è stata impostata la pianta rettangolare. Tra le essenze oggi vale la pena notare il grande olmo, gli abeti, le rose rosse, il mirto, l’oleandro, il gelsomino e l’aucuba.