Palazzo Rizzieri

Via delle Vigne 14, Ferrara

L’area verde che si può ammirare in via delle Vigne 14 non è un giardino quanto un vero e proprio parco.

Dalla strada non ci si rende conto di quanto effettivamente sia grande questo spazio, ma la prospettiva si apre appena si superano le abitazioni e ci si trova di fronte a un prato di cui a malapena si scorge la fine. I nipoti raccontano che da piccoli, quando la famiglia acquistò la proprietà, chiamavano lo scoperto “il campo”, perché il terreno era completamente spoglio e abbandonato, ricco solo di infestanti. E tuttora sono abituati a chiamarlo così, anche se adesso l’erba è curata e punteggiata di arbusti e alberi, scelti prevalentemente tra le specie autoctone e più tradizionali. Assieme ai grandi classici — tigli, acacie, carpini, querce, aceri, scuri pruni selvatici — si incontrano anche pini marittimi, cedri del Libano e palme.

L’ingresso pavimentato è incorniciato da bassi aceri rossi, piante grasse e limoni in vaso, cespugli di ibisco e ortensie. Un camminamento circolare costeggiato da siepi di agrifoglio conduce all’antico pozzo restaurato, situato nel cuore del parco, la cui vasta superficie è delimitata sulla destra da una fila di alberi da frutto, intervallati agli oleandri e ai ligustri: nespoli, fichi, noci, giuggioli, pruni, albicocchi, melograni, ciliegi, kaki, meli, e infine una piccola galleria di kiwi. La parte sinistra invece è chiusa da una fitta siepe di alloro. Racconta la nonna che, probabilmente per la vicinanza con il cimitero ebraico, la zona deve essere stata usata in passato per seppellire i morti causati dalle epidemie: «è stato mio marito a voler sistemare questo spazio. Era la sua gioia. L’abbiamo ripristinato negli anni Novanta e in quell’occasione abbiamo trovato diverse tracce che ci hanno fatto pensare che, all’occorrenza, venisse usato come cimitero».

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