Palazzo Mulazzani
Via San Giovanni 15, Piacenza
Palazzo Scotti Boscarelli, conosciuto anche con il nome dei precedenti proprietari, quindi come Palazzo Mulazzani, venne acquistato dalla famiglia degli attuali proprietari nel 1901 per 105mila lire, che all’epoca costituivano un bel patrimonio.
La struttura è cinquecentesca, rinascimentale, tuttavia col passare dei secoli ha subito varie trasformazioni e il momento che l’ha maggiormente caratterizzata, e resa iconica rispetto alla coeva esperienza costruttiva dell’antico Ducato, è senza dubbio il Seicento. L’immobile infatti venne parzialmente ripensato per inserire al suo interno uno scenografico scalone monumentale, riccamente decorato e affrescato. Gli appassionati di storia e architettura probabilmente lo ricordano per essersi meritato la copertina del bel volume pubblicato negli anni Settanta, dedicato ai palazzi cittadini stilisticamente collocati tra il barocco e il neoclassico.
Il giardino non ha vissuto altrettante spettacolari evoluzioni, è rimasto tranquillo a guardare lo scorrere degli eventi. Lo si incontra dopo l’immancabile cancello in ferro battuto, oltre le colonne di pietra del porticato, oltre i ciottoli di fiume del cortile. Vi crescono la rosa bianca, l’acero, il gelsomino e delle belle nuvole di arbusti. Lo scoperto conserva – così come la facciata – un carattere discreto e sereno, assolutamente divergente rispetto allo sfarzo magnificente, quasi vertiginoso, che si è voluto attribuire agli ambienti interni.
Voce comune vuole che la tendenza a mantenere modeste le apparenze, per riservare all’intimità dell’abitazione fantasia e investimento economico, appartenga all’abitudine e dunque all’identità piacentina. Che il capoluogo sia stato da sempre sfruttato strategicamente per l’accampamento di truppe e la sosta di eserciti non è un mistero. Il passaggio costante di soldati e avventurieri, presenze non di rado invasive e problematiche, avrebbe ispirato negli abitanti la diffidenza, e indotto quindi alla dissimulazione di agi e ricchezze, onde evitare ruberie.