Palazzo

Matteucci

Via Zemola 19, Ferrara

Via Zemola è raccolta e quieta, poco frequentata, eppure è tra le vie più interessanti di Ferrara.

Innanzitutto deve probabilmente il suo nome a Monte Gemola, sui Colli Euganei, luogo scelto da Beatrice d’Este nel XIII secolo per fondare il proprio monastero — la toponomastica suggerisce quindi una relazione diretta con l’antico ducato. Inoltre in questa via si narra siano accaduti addirittura tre miracoli: nel 1200 quello di Sant’Antonio da Padova, che risolse un caso di presunto adulterio facendo parlare un bambino nato da pochi giorni; nel 1400 quello del fazzoletto ricamato di Beato Tavelli da Tossignano, che venne perso e magicamente ritrovato dal fattore incaricato di aiutare una donna molto povera che abitava nei dintorni, in procinto di partorire; nel 1800 quello del neonato caduto da un palazzo di otto metri e rimasto illeso, attribuito alla Madonna dei Facchini, statuetta di origine probabilmente cinquecentesca che ancora oggi si può osservare a metà della strada.

La piccola corte di via Zemola 19 si trova proprio a due passi dalla nicchia: il palazzo che l’accoglie è un luogo fresco e tranquillo, ricco di storia come il quartiere in cui è inserito. Le finestrelle gotiche collocano la sua costruzione tra il 1200 e il 1300: col passare dei secoli l’architettura è stata più volte ampliata e trasformata, ma il primo nucleo è senza dubbio medievale. A sinistra dell’ingresso, sotto l’alto soffitto a cassettoni, si trova una porta prelevata da chissà quale monastero, con lo spioncino basso vicino alla croce centrale.

Altri reperti si trovano sparsi qua e là, appesi ai muri, vicino alla scalinata che sale verso le abitazioni, accanto ai balconcini in ferro battuto. «La maggior parte di queste decorazioni vengono da un bellissimo palazzo che si trovava qua di fronte, dove adesso c’è la Pizzeria Pippo — racconta un inquilino. Durante la guerra è stato bombardato, le macerie sono rimaste a terra per dieci anni. Di quello che c’era una volta non è rimasto praticamente niente, solo il soffitto con gli affreschi del Cinquecento, che adesso si trova all’interno della pizzeria». La corte di via Zemola è dominata dalla florida bignonia che si arrampica alle pareti, attorno al perimetro stanno le felci e tante piante decorative, coltivate in vaso. Rappresenta un elegante e affascinante esempio di verde urbano.

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