Palazzo Gulinelli

Via Roversella 2, Ferrara

Palazzo Gulinelli è sicuramente uno degli edifici più interessanti di Ferrara. Cenni riguardanti la sua costruzione si hanno in contemporanea con l’edificazione del vicino monastero di Santa Caterina Martire, che risale al Cinquecento.

Il primo proprietario storicamente documentato fu Domenico Correggiari; in seguito il Bolzoni, nella celebre mappa del 1747, attribuisce il lotto alla famiglia Bordocchi. Nel 1844 la struttura venne acquistata dall’avvocato Giacomo Gulinelli, da poco diventato conte, che volle ristrutturarla in stile neorinascimentale, con parti in cotto e due portali sormontati da balconi, e affidò il progetto all’ingegnere Giovanni Biondini. Il giardino, di circa un ettaro, arrivava all’epoca fino al Palazzo dei Diamanti, ed era diviso equamente tra il parco dei Gulinelli e l’orto del monastero, che venne in seguito acquisito e annesso al parco. Tra le due proprietà esisteva un’apertura nel muro di cinta che, tramite uno stradello, portava i conti alla chiesa di Santa Caterina Martire. Il luogo di culto e l’intero monastero vennero trasformati in polo didattico negli anni Trenta del Novecento: al loro interno si inaugurò la prima scuola agraria e si insediò l’Itis, chiuso ormai da tempo.

All’interno del parco si può ammirare un busto in marmo di Torquato Tasso, opera di Pietro Tenerani, raffinato scultore ottocentesco che lavorò anche insieme al famoso artista neoclassico Thorvaldsen. Verso via Roversella esisteva l’autofficina in stile Liberty che nel 1900 Ettore Bugatti utilizzò per costruire la sua prima automobile, la Tipo 2, finanziata proprio dai conti Gian Oberto e Olao Gulinelli. Purtroppo nel gennaio del 1944 i bombardamenti distrussero l’officina, di cui resta una sola testimonianza: il bassorilievo con la testa del cavallo, sul muro di cinta. Le bombe danneggiarono anche la facciata in cotto dello stabile, che venne restaurata tra il 1946 e il 1948, periodo in cui all’interno dei suoi vasti ambienti si stabilirono gli uffici della Questura, il Circolo Unione e molte famiglie di sfollati.

 

Nel 1952-53 l’immobile fu acquistato dall’Opera Pia Don Cipriano Canonici Mattei e dal 1956 al 2010 ha ospitato la sede e le aule scolastiche dell’Istituto Canonici Mattei. Un’importante ristrutturazione è stata avviata dopo il terremoto del 2012: il palazzo ha riaperto le proprie porte nel 2018 ed oggi al suo interno studiano gli alunni della Smiling International School, scuola paritaria in inglese. La riqualificazione del parco è stata avviata su progetto dell’architetto Cristiano Ferrari, per coniugare le esigenze scolastiche alla necessità di preservare uno spazio verde tra i più significativi del centro storico. Tra le curiosità di questo complesso tanto affascinante, vale la pena ricordarne due. La visita del regista Vittorio De Sica,che scelse l’ingresso con lo scalone monumentale per le riprese del film Il giardino dei Finzi Contini, e una scoperta fatta nel solaio del piano ammezzato, dove è stato trovato un guscio di tartaruga recante la seguente iscrizione: «Questo guscio venne posto in questo luogo da Avanzi Giuseppe per memoria, il 21 marzo 1866, […] fu ritrovata nella fossa del Castello di Ferrara. 18=12 64».

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