Palazzo Ghizzoni Nasalli

Via Serafini 12, Piacenza

L’elegante residenza neoclassica conosciuta come Palazzo Ghizzoni Nasalli, benché venga fatta risalire al 1839, ha in realtà origini più antiche. L’immobile fu venduto dai De Magistris Pisone, famiglia di notai e archivisti.

I Ghizzoni, provenienti da Ponte dell’Olio, al momento dell’acquisto affidarono il rifacimento del prospetto a Giuseppe Pavesi, a cui si deve l’aspetto odierno (benché alcune tracce del precedente edificio si possano ancora scorgere nel cortile). L’architetto collocò l’ingresso in modo eccentrico, per sfruttare in modo scenografico la prospettiva del giardino, a cui si accede sorpassando il cancello in ferro battuto, contrassegnato dallo stemma del casato. In fondo all’area verde volle tamponare gli archi di un vecchio loggiato per realizzare una grande serra neo-dorica. Descritta in un documento di metà Ottocento come “vasara”, serviva a ricoverare le piante più delicate nei mesi invernali. Allo stesso periodo risalgono i tassi piantati vicino al muro di cinta, che oggi contano quasi 150 anni.

Nel 1844 il palazzo venne acquistato da Anna Rocca e le fonti specificano: “con l’assenso del marito Giovan Battista Nasalli Rocca”. Da quella volta non è più stato ceduto, benché tante siano state le trasformazioni sopravvenute. L’ultimo restauro, accorso nel 2007, ha meritato il prestigioso Premio Gazzola. 

Parte degli ambienti interni oggi sono dedicati all’accoglienza, con appartamenti per affitti lunghi e brevi; altri hanno conservato il loro carattere privato e residenziale. La limonaia stessa ha cambiato funzione: appositamente allestita, viene ora sfruttata per ospitare eventi, incontri, mostre e proiezioni.

Tra le novità non possono non essere menzionati il gatto Tir e il coniglio Pepper Potts, che ha scavato la propria tana tra le radici dell’imponente acero platanoide. Il primo deve il suo nome al camion che l’ha investito, incidente da cui è fortunatamente uscito illeso. Il secondo alla passione del figlio dei proprietari per la saga di Iron Man.

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