Palazzo Benzoni
Via Mazzini 22, Mantova

La storia di Palazzo Benzoni comincia nel 1480 e si mescola a quella di tante nobili famiglie: dai Malatesta ai Cattanei, dai Facchini ai marchesi di cui ancora oggi porta il nome – ricordati nella toponomastica cittadina soprattutto per il sacrificio del colonnello Gaetano Benzoni, ucciso nello Yemen nel 1909, assaltato durante una spedizione.
Ciascun proprietario ha lasciato nell’architettura e nella decorazione una traccia del suo passaggio, anche se l’elemento che maggiormente colpisce e salta all’occhio è sicuramente la facciata decorata dell’edificio. Il fregio in terracotta, raffigurante putti e ghirlande, si deve all’ingegno e al talento di Luca Fancelli, allievo di Filippo Brunelleschi, già autore del primo giardino gonzaghesco all’interno di Palazzo Ducale, collegato alla domus nova.
Tra gli inquilini vale la pena citare il pittore Andrea Mantegna, famoso per la magnifica Camera degli Sposi, che dai documenti sembra abbia abitato qui per un breve periodo, concluso senza gloria: pare sia stato allontanato dai proprietari perché moroso.


Il giardino del palazzo si raggiunge superando il grande atrio colonnato dell’atrio: qui si apre una loggia ancora parzialmente affrescata e la profonda area verde ricoperta di edera, che si estende fino a via Isabella d’Este, dove le chiome dei maestosi alberi secolari non di rado suscitano la curiosità dei passanti. L’esemplare più antico è il grande ginkgo biloba, seguito dai tassi.