Ospizi Civili

Via Scalabrini 19, Piacenza

Con Ospizi Civili a Piacenza si possono indicare tanti luoghi. L’istituto infatti è molto antico, venne fondato nel 1574 dal vescovo Paolo Burali nelle vicinanze di Santa Maria di Torricella.

In origine aveva una funzione specifica: accogliere le piccole orfanelle, utilizzando a questo scopo i lasciti delle famiglie aristocratiche. Col passare del tempo andò via via ingrandendosi, quindi assimilando nuove strutture e ospitando altre persone fragili, come gli orfani e le giovani nobili decadute. Nel 1806, durante la dominazione francese, questa sistema frastagliato e diffuso nel territorio di Opere Pie e Ospedali venne unificato e organizzato sotto un’unica amministrazione, che stabilì la propria sede principale in via Scalabrini, all’interno del seicentesco convento benedettino di Santa Maria della Pace.
La struttura aveva una propria non trascurabile storia: fu realizzata dalla badessa Colombina Sicuri insieme alla chiesa. L’intitolazione non è casuale: serviva a suggellare la concordia che finalmente si era stabilita tra i vari ordini religiosi cittadini, che per anni si erano litigati terreni e palazzi.
Napoleone sgomberò il campo da monaci e monache per insediare gli Ospizi Civili ma il clero, senza fretta, tornò in via Scalabrini con l’Unità d’Italia. Re Vittorio Emanuele II infatti approvò il primo Statuto Organico degli Ospizi Civili, e dal 1926 al 1976 la gestione fu affidata alle suore Figlie di Sant’Anna. Cominciò poi un periodo di graduale cambiamento: all’orfanotrofio femminile si affiancò un servizio di studentato, poi piano piano si iniziarono a trasferire qui persone affette da disturbi psichici e minori provenienti da famiglie e contesti difficili. Negli anni Novanta la trasformazione era completata: 30 ospiti, nessun orfano, nessuno studente, nessun minore a rischio, solo persone affette da malattia psichica e una nuova gestione affidata ad Asp.

Nel corridoio che circonda il chiostro del convento, utilizzato in origine per silenziose passeggiate meditative, oggi rimbalzano le chiacchiere di infermieri, educatori e utenti del servizio, ma anche le voci e i passi degli attori della compagnia Manicomics, che ha sfruttato l’elegante chiesa per organizzare un teatro specializzato in clownerie e circo contemporaneo. Di recente si è aggiunto un nuovo sottofondo, uno sbattere allegro di chicchere e stoviglie: nelle salette a sinistra dell’ingresso è stato inaugurato il Bistrot Piccoli Mondi, condotto da ragazze e ragazzi con disabilità. Cosa penserà di tutto questo via vai la grande e lucida magnolia al centro del cortile? Datarla è difficile ma l’imponenza suggerisce una discreta vetustà; sicuramente ha fatto in tempo a vedere gli importanti mutamenti accorsi negli ultimi decenni. Tra i suoi rami ospita insetti e innumerevoli uccellini: anche il loro canto si aggiunge e accorda alla nuova vita del vecchio convento.

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