Orti sociali di via Canapa
Via della Canapa 4, Ferrara (Barco)

Una volta bastava uscire dalle mura di Ferrara per trovarsi nella boscaglia.
L’area del Barco, oggi popoloso quartiere residenziale, nasceva come riserva di caccia degli estensi, che utilizzavano falchi, archibugi e reti per catturare gli animali, selvatici e non: caprioli, conigli, lepri e addirittura pavoni. La foresta col passare del tempo è scomparsa ma resiste, tra il confine delle mura e il vicino insediamento urbano, una fascia verde abbastanza ampia. La funzione che ha avuto fino a poco tempo fa è chiara, la toponomastica non lascia dubbi: qui cresceva la canapa. Questa resistentissima fibra vegetale, che per secoli ha caratterizzato il paesaggio e determinato l’economia del territorio, è stata abbandonata negli anni Sessanta. E se oggi volessimo aggiornare lo stradario, dato che di canapa non si trova più nemmeno una foglia, forse potremmo intitolare “via degli orti” l’arteria che collega il centro alle frazioni lungo il fiume. Qui infatti è stato insediato un importante impianto di orti comunali, che comprende al suo interno 223 appezzamenti, custoditi da oltre 250 persone tesserate.
La gestione dello spazio fa capo al vicino centro sociale Il Parco, struttura che nasceva come corte agricola, con tanto di fienile in mattoni rossi, arieggiato dalle classiche gelosie. Al suo interno, e nel giardino sottostante, si organizzano cene, ritrovi e numerose serate danzanti. La pista da ballo all’aperto nei mesi estivi è davvero molto frequentata e gli orti si trovano proprio a due passi dai ballerini: una quinta scenica bucolica e decisamente suggestiva! Ogni ortolano organizza il proprio terreno come preferisce, ed è curioso passeggiare e sbirciare le varie coltivazioni.


Ci sono le ordinatissime, le fiorite, colorate e profumate che quasi assomigliano a giardini, le disordinate, le esuberanti… e anche le dimenticate, magari sature di sterpaglia o rinsecchite perchè l’affidatario durante le vacanze non ha trovato un’anima pia – un amico o un parente – che andasse ad annaffiare.
Insieme alla libertà, alla fantasia e all’intraprendenza individuale ci sono anche i progetti collettivi, avviati per migliorare l’attività dell’intero gruppo e magari aiutare anche l’ambiente. Questo è il caso della compostiera, allestita grazie al progetto Compost You! di HeraLab, che garantisce la corretta destinazione dei rifiuti organici e li rimette in circolo, dopo essere stati trasformati, nello stesso luogo di produzione, per dare nutrimento ai nuovi ortaggi.