Nuovo Parco Te
Viale Te, Mantova
Da quando è stato annunciato pubblicamente, il rifacimento del parco di Palazzo Te non ha mancato di suscitare forti emozioni: curiosità e stupore per la grandiosità del progetto, critiche e apprezzamenti.
A tutti gli abitanti di Mantova, entusiasti e scettici, dall’agosto del 2020 ad oggi almeno una volta è capitato di esprimersi su questo clamoroso intervento, che per costo e complessità, nel settore del verde pubblico, difficilmente trova paragoni nell’Italia dell’ultimo decennio. Passavano i mesi e le aspettative crescevano sempre di più, si sprecavano i commenti sui lavori in corso. Mi sembrano indietro, vedrai che finiscono in anticipo, pensavo che gli alberi sarebbero stati più alti, hai visto la prova delle fontane? Un fitto chiacchiericcio che oggi si ferma di fronte al fatto: con un investimento di oltre 5 milioni di euro e dopo 16 mesi di effettivo cantiere, il parco è stato inaugurato sabato 26 agosto e – sebbene alcuni elementi siano ancora in progress – è diventato a tutti gli effetti un bene della comunità. Si colloca tra la ferrovia, lo stadio comunale, l’iconica residenza dei Gonzaga da cui prende il nome e il margine meridionale del centro storico, ricucendo brani di città che prima dialogavano con difficoltà.
Occupa sette ettari ed è caratterizzato da un ampio prato, solcato di sentieri bordati, e una serie di zone più riservate e raccolte, dedicate a usi specifici: giochi per bambini, palestra a cielo aperto, spazi attrezzati per la didattica, ma anche banalissimo e fondamentale relax. L’obiettivo dichiarato è rappresentare il parco di tutti: piccoli e grandi, sportivi e accaniti lettori, studenti e campioni di scacchi, corridori e oziosi, innamorati e solitari. L’impianto è formale e geometrico, per incontrare l’esigenza di rigore imposta tanto dal vincolo monumentale determinato dalla Sovrintendenza quanto dalla protezione dell’Unesco. All’interno di questo meccanismo perfettamente disegnato, regolare e ragionato, sono stati collocati quasi 300 nuovi alberi: carpini, querce e aceri. Solo le rose sono 2.900. Insieme alle altre specie – ortensie, graminacee, piante aromatiche e perenni – si raggiunge la ragguardevole cifra di 5mila arbusti. L’acqua che anticamente circondava l’isola del Teieto ritorna nella fontana, che brilla in zampilli che nascono dal suolo e vi tornano.