Natività Nascosta

Via Principe Amedeo 43, Mantova

Com’è tipico del centro storico mantovano, guardandosi attorno nel giardino di via Principe Amedeo è difficile inquadrare il contesto storico in cui ci si trova.

L’abitazione ha origini antiche  – nelle stanze si vedono ancora i resti degli affreschi rinascimentali – e in famiglia si racconta che al suo posto si trovasse una volta un convento. L’impronta architettonicamente più significativa risale al Settecento, come testimonia l’importante scalone monumentale che si è conservato negli ambienti interni, ma un susseguirsi di interventi, spartizioni e ricomposizioni varie ha confuso epoche, stili e utilizzi. Basta osservare l’irregolarità del tetto per capire come l’abitazione attuale sia frutto di un lungo e talvolta inspiegabile percorso. L’ultimo restauro risale agli anni Cinquanta e ad assistere ai lavori sicuramente c’era già il grande tasso, accompagnato dal noce americano.

Anche il lauroceraso ha un’età ragguardevole. L’arbusto, essendo molto anziano, si è come svuotato all’interno, permettendo così a generazioni di bambini di infilarsi tra i suoi rami per giocare a nascondino. Per molti anni le sue bacche sono state raccolte tra maggio e giugno per ricavare il laurino, liquore dolce che passava l’estate a macerare per essere pronto nei mesi invernali, in tempo per essere imbottigliato e diventare un vero e proprio classico tra i regali di Natale. Più recenti sono la magnolia e il tiglio, l’agrifoglio, le rose, le ortensie e il glicine che sale lungo il muro di cinta – dove tra i mattoni è stata inserita una piccola meridiana. Sopra la vasca del pozzo si trova invece la delicata formella dedicata alla Natività.

Il giardino è stato ripensato negli anni Novanta, quando si decise di eliminare la grande aiuola centrale e adottare una nuova pavimentazione, con le guarnizioni in marmo di Verona fiancheggiate dal bambù. Fu in quell’occasione che vennero acquistati da un antiquario di Luzzara i tre grandi vasi in coccio, di cui però ci si è dimenticati l’età e la provenienza. Il vaso in ceramica bianca e blu è un souvenir toscano, comprato in occasione di una gita in Val d’Orcia, dalle parti di Pienza. I fiori ai piedi degli alberi  – tulipani, crochi, narcisi e viole – cambiano di stagione in stagione, di modo che ci sia sempre un tocco di colore in mezzo al verde.

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