Museo San Francisco

Av. Alameda Libertador Bernardo O’Higgins 834

Questo giardino è parte integrante del complesso di San Francesco, che comprende la più antica chiesa coloniale di Santiago e il suo chiostro. Oggi ospita il museo con la più grande collezione di arte coloniale del Cile. Riflette l’eredità di cura e rispetto per tutte le creature viventi che ha sempre caratterizzato l’ordine religioso ispirato al santo di Assisi, patrono degli animali e della natura.

Il convento in origine era più grande: il complesso comprendeva cinque cortili ed era situato sull’area che si estendeva da quella che oggi conosciamo come Alameda fino all’Avenida Matta, e da San Francisco fino a San Diego. Il cortile del primo chiostro non era così verde come è oggi. Solo all’inizio del Novecento, quando la costruzione venne ridotta, iniziò a diventare più rigoglioso, arricchendo la sua flora grazie ad alcune donazioni fatte da illustri visitatori.

Circondato da sale che conservano dipinti, pale d’altare e figure religiose, il giardino è oggi un’isola vegetale ricca di biodiversità nel centro della città. Con una superficie di circa 1.800 metri quadrati, ospita oltre 40 specie diverse di alberi, tra autoctoni e introdotti. Qui si trovano magnolie, aranci, palme, querce da sughero, ghianda cilena, legno di Panama, erba cappona, avocado, nespoli e un’antica araucaria. Sono diversi gli esemplari che hanno già superato i cento anni! I rampicanti sempreverdi si intrecciano con diversi tipi di arbusti e fiori, come le alocasie, che in Cile portano il suggestivo nome di mantos de eva, mantelli di Eva. Ci sono anche tante calle e le rose. Accanto alle colonne in stile toscano che caratterizzano i corridoi circostanti, si trovano vasi con fiori e edere pendenti, insieme a una bellissima bouganville che si arrampica da un grande vaso di terracotta fino alle tegole del tetto.

Il percorso lungo i sentieri è ricco di sorprese, come le sculture di San Francesco e della Vergine con il Bambino. C’è anche un orto medicinale curato secondo la tradizione dei frati e la fontana con i suoi pesci e le sue tartarughe. A catturare l’attenzione sono anche alcuni abitanti molto particolari che qui circolano liberamente: sono Antonio, il gallo della passione, uccello di piccola taglia, tipico cileno, il cui nome ricorda il tradimento di Cristo, e la famiglia di pavoni composta da Clarita, Crisóstomo e il loro figlio Andrés, i cui nomi rendono omaggio ai santi vicini alla tradizione francescana.

In questo ambiente mistico e naturale, il rumore della città sembra passare in secondo piano, per evocare il Cantico delle Creature: «Lodato tu sia, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci sostiene e ci governa: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba».  

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