Monastero di Sant’Antonio in Polesine
Via del Gambone 15, Ferrara
Il Monastero di Sant’Antonio in Polesine, immerso nel verde e nel silenzio, rientra sicuramente tra i luoghi più suggestivi e affascinanti della città.
Nonostante si trovi a pochi passi dal centro, il tempo qui sembra essersi fermato. Nella prima mattina gli unici suoni che si avvertono sono il fruscio delle foglie, quando c’è vento, il canto degli uccelli, e le melodie gregoriane intonate dalle monache durante la messa.
Il complesso venne costruito prima dell’anno Mille su un’isola in mezzo all’alveo del fiume Po, che all’epoca ancora attraversava Ferrara. Le benedettine – guidate da Beatrice d’Este, fondatrice della comunità, che qui si trova sepolta – cominciarono ad abitarlo dalla metà del Duecento e lo abitano tutt’oggi. L’area attorno era anticamente destinata all’autosostentamento, ospitava quindi orti e frutteti. La superficie coltivata negli anni è stata notevolmente ridotta, resta comunque un’importante angolo di campagna in città, nascosto e inaccessibile.
Ciò che ai visitatori è permesso ammirare, oltrepassando l’arco in muratura di via del Gambone, è il famoso ciliegio giapponese, la cui presenza è testimoniata già negli anni Quaranta, amato dai ferraresi per la splendida fioritura rosa. Vicino all’anziano albero, diventato secco, nel 2011 il Comune ha messo a dimora un nuovo ciliegio, continuando così la tradizione che ogni aprile porta tanti curiosi in questo tranquillo brano di città. Eccezionalmente può capitare di poter accedere all’interno della struttura: vicino alle chiese, attraverso una lunga teoria di archi finestrati, viene concesso ai visitatori di guardare la corte interna. Si tratta di un tipico giardino all’italiana, diviso in quattro sezioni bordate di siepi, arricchite di rose e cespugli. Al centro dello spazio si conserva il grazioso pozzo.