Missionari Scalabriniani
Via Torta 14, Piacenza
Giovanni Battista Scalabrini è una figura centrale nella Piacenza dell’Ottocento. Nominato vescovo nel 1875, all’età di 36 anni, resta celebre soprattutto per la precoce attenzione che seppe riservare al problema della migrazione.
Egli infatti promosse innumerevoli azioni per aiutare gli italiani più poveri, costretti dall’indigenza a cercare fortuna oltre Oceano, e a questo scopo fondò la Congregazione dei missionari di San Carlo Borromeo. L’obiettivo era prestare conforto spirituale e assistenza materiale, contestualmente migliorare l’immagine degli italiani nel mondo, affinché le famiglie non fossero oggetto di discriminazione. La sua vita fu operosissima, densa di viaggi e missioni, così come quella dei religiosi che vollero seguire il suo esempio. La Casa Madre funzionava e funziona tuttora come centro propulsore, polo aggregativo e formativo, sebbene col passare del tempo le dinamiche siano decisamente cambiate. La chiesa di San Carlo e i grandi spazi annessi sono attualmente destinati all’accoglienza e all’integrazione degli stranieri, che vivono oggi in Italia ciò che una volta gli italiani vivevano all’estero. Nel luogo di culto si celebrano messe in tante lingue differenti, e il chiostro ospita spesso iniziative e ritrovi di varie comunità cristiane provenienti dalle Filippine, dall’America Latina e dall’Africa.
La struttura è antica, sia la muratura che le travi del loggiato sono seicentesche. La meridiana, precisissima, non è datata, ma sicuramente è più recente. La statua del vescovo al centro del prato è stata realizzata da Paolo Perotti, scultore della Val Nure. Avrebbe dovuto essere svelata il 1 giugno 2022, per ricordare i 25 anni dalla beatificazione, ma due settimane prima è arrivata la notizia della santificazione, voluta da Papa Francesco, e si sono fatte coincidere le due cerimonie.
Anche il bassorilievo sotto il portico è stato realizzato dal Perotti. Rappresenta Scalabrini insieme ad adulti e bambini bisognosi, ed è circondato dai monumenti più iconici dei Paesi in cui è attiva la Congregazione. Al centro c’è Piacenza, tutto attorno si dispongono simbolicamente Parigi, New York, Roma, Tokyo, Sydney e Rio de Janeiro.
Per insegnare – soprattutto alle nuove generazioni – cosa comportasse per tanti piacentini abbandonare la propria città, nel 2019 è stato inaugurato all’interno del complesso il MES, ovvero il Museo dell’Emigrazione Scalabrini. Il percorso multimediale che racconta come funzionavano le case contadine nell’Ottocento, cosa rappresentava la partenza e come si svolgeva il viaggio in mare, fino ad arrivare alle difficoltà economiche e sociali di chi doveva interagire e trovare una propria collocazione in un Paese sconosciuto