Medievale
Via del Carbone 23, Ferrara
Via del Carbone – che si srotola tortuosa da via delle Volte – è sicuramente tra le strade più antiche di Ferrara, incastrata nel cuore del nucleo medievale.
Era nota in origine come via della Lupa oppure come via San Giacomo, dal nome della vicina chiesa romanica, che perdette la sua funzione di luogo di culto con l’occupazione delle truppe napoleoniche, e oggi ospita l’affascinante sala 4 del Cinema Apollo. Il nome attuale deriva dalla presenza di un grande deposito di carbone, gestito dall’Arte dei Fabbri. È difficile immaginare, nel denso affastellarsi di vicende storiche e stratificate costruzioni, che in questo brano di città possa essere riuscito a mantenersi del verde. Eppure una sottile striscia di terra resiste, segretissima e ombrosa, divisa in vari appezzamenti.
Il giardino al civico 23 è un bell’esempio di come, anche tra i palazzi, possano crescere alberi e arbusti degni di rispetto. Lo spazio è stato sistemato nel 1992, dall’attuale proprietario. «Quando comprai la casa qui fuori non c’era niente, ho iniziato con quattro piante, prese qua e là per caso». Oggi c’è un sorprendente ulivo, donato da un vicino 15 anni fa, che scappa verso l’alto per cercare la luce. Ci sono la magnolia, il fico, il melograno, il nocciolo, il cedro, l’alloro, la passiflora e addirittura un arancio. Il kaki ha fatto tutto da solo, «ho buttato via un seme ed è spuntato». Le piante più vecchie – come l’olmo e il tronchetto della felicità, entrambi di 35 anni – prima vivevano in terrazza, hanno seguito il trasloco del proprietario e vengono da Bologna. «Avevo anche una bellissima betulla ma purtroppo non ce l’ha fatta, ci ero davvero affezionato e conservo ancora il suo tronco».