Ci sono giardini pensati per riposare, per leggere, per invitare gli amici a cena. Alcuni sono pensati anche solo per essere guardati.

L’accogliente scrigno verde di contrà Corpus Domini è pensato per giocare. Qui infatti, da oltre vent’anni, svolge la propria attività il gruppo giochi Le Gemme, sostenuto dall’associazione per la pedagogia steineriana di Vicenza e dal gruppo antroposofico Andrea Palladio.

Il quartiere vanta una lunga tradizione di assistenza e cura infantile, tanto da essere identificato come “polo educativo”. Nei secoli ha ospitato l’orfanotrofio con la ruota degli esposti, collocata accanto alla chiesa di San Rocco; il primo ospedale cittadino, dedicato a Sant’Ambrogio; collegi e convitti come quello di Palazzo Cordellina; asili e scuole come la San Rocco, la Giusti, la Levis Plona. Per completezza d’informazione si dovrebbe ricordare anche il pensionato per sacerdoti, ovvero l’Istituto Novello, e il monastero rinascimentale delle Canonichesse Lateranensi.

Oggi al civico 69 si organizzano attività per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, che in questo spazio imparano, si divertono, fanno amicizia e cominciano a capire quanto è grande (e colorato, e bello) il mondo. Per i soci adulti che hanno interesse a sviluppare una particolare sensibilità educativa, ispirata agli insegnamenti di Rudolf Steiner, si realizzano corsi di studio e attività artistiche. La gestione è collaborativa: partecipano sostenitori, genitori ed educatori professionali.

La struttura ha un passato interessante: ha accolto la Camera del Lavoro, la Federazione Lavoratori Metalmeccanici e la sede del Partito Socialista Italiano. Il presente è disseminato di matite, disegni e trenini di legno. Le sale sono allestite per far sentire a proprio agio i piccoli ospiti, con mobiletti e seggioline a misura di quattrenne.

Anche il piccolo giardino, considerato da questa prospettiva, assume un altra funzionalità, si rivela decisamente adatto. Sarebbe angusto per un gruppetto di adolescenti con in testa il pallone, troppo informale per un elegante convivio di adulti e non abbastanza assolato per chi cerca in città l’abbronzatura da spiaggia. Ma è perfetto per un manipolo di bambini curiosi: è ombroso e raccolto, abbastanza grande per spalancare davanti ai loro occhi un intero nuovo universo da esplorare, tra fili d’erba, sassolini e fiori. La facciata della costruzione, coperta di rampicanti, amplifica e verticalizza l’estensione verde: la parete coperta dalle foglie della vite americana suscita una bella impressione di mistero.
Il profumato gelsomino, con la sua ampia chioma, che arriva fino a terra, si trasforma in una casetta dove nascondersi. Il grande gelso è nato spontaneo, per stuzzicare – oltre alla vista, al tatto, all’udito e all’odorato – anche il senso del gusto. Presagendo il compito che avrebbe avuto, ovvero quello di proteggere i giochi dei bambini, si è sviluppato con esuberanza, lussureggiante, ma senza frutti.

Nell’orticello il rosmarino, la salvia, il timo, l’alloro e la maggiorana offrono ai bambini la possibilità di fare il sale alle erbe aromatiche, mentre il limone colora tutto di giallo. Attorno crescono le edere e le ortensie, ronzano gli insetti. A garantire acqua e benessere alle piante ci pensa il corso interrato della Seriola, l’antico corso d’acqua che in origine dava il nome al quartiere, chiamato contrà della Ciriola.

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