L’orto di Eugenia

Via San Carlo 34, Verona

Questa casa-giardino deve la propria esistenza a un colpo di fortuna tutt’altro che banale. Secondo la tradizione familiare, l’edificio ottocentesco passò nelle mani dell’avo materno grazie ad una partita di poker vinta con audacia e un pizzico di ironia.

Da quel momento la sorte, e la cura di generazioni, ha trasformato l’antica “posta di gioco” in un balcone verde sospeso sulla città.

Arroccato sul fianco di Colle San Pietro, il giardino digrada in terrazze sorrette da muretti a secco e si apre su uno scenario spettacolare: l’ansa dell’Adige, il centro storico e le fortificazioni scaligere. Ma sotto il fascino panoramico emergono storie inattese. Agli inizi del Novecento la zona era ritrovo di bohémien e artisti squattrinati; il terreno adiacente, allora un deposito dei rifiuti ospedalieri di Borgo Trento, continua a restituire minuscole ampolle e boccette di quel periodo.

Nel sottosuolo riposano due cisterne di epoca austro-ungarica e una cantina scavata nel tufo. La sua bocca, un tempo protetta da un balconcino oggi scomparso, si affaccia sul cortile interno. Oltre la rete di confine, il verde del Parco di Castel San Pietro, accessibile a piedi o in funicolare, prosegue idealmente l’esperienza di visita.

Fra leggende di tavoli da gioco, memorie popolari e vedute mozzafiato, il giardino racconta l’avvincente cammino di quest’angolo di Verona, da periferia marginale a luogo di pregio, offrendo ai visitatori un incontro raro tra fortuna, storia nascosta e bellezza paesaggistica.

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