Istituto Suore Orsoline
Via Moschini 40, Verona

L’Istituto Suore Orsoline di via Moschini serve ad accogliere le suore malate o in convalescenza. Ha una funzione molto specifica ma fa parte di un arcipelago complesso: l’ordine religioso delle Orsoline infatti è estremamente diffuso e radicato, a Verona ma non solo.
Esso venne fondato in città da Zefirino Agostini a metà Ottocento, ed ebbe la sua prima sede in via Muro Padri, dove tuttora si trova la Casa Madre. Negli anni Sessanta la comunità conobbe la sua massima espansione, con ben 150 istituti sparsi sul territorio, molti dei quali organizzati come scuole e convitti.
La struttura di via Moschini è stata creata in un quartiere già da tempo votato all’assistenza, come ricorda la toponomastica: attorno al giardino gira vicolo Derelitti, che testimonia la diffusa frequentazione passata di persone povere e bisognose. Dove oggi ha trovato casa l’Istituto, il cardinale Agostino Valier aveva creato nel Cinquecento un rifugio per bambini orfani, poi ampliato per ospitare anche i mendicanti adulti.

Il giardino semplice e razionale che oggi accompagna la costruzione è stato creato nel 2007, in occasione dell’ultimo restauro. Siepi regolari di alloro, pitosforo e bosso suddividono gli spazi e delimitano i percorsi, tutti facilmente accessibili, pensati per poter essere utilizzati anche da chi ha problemi di mobilità. L’area esterna è fondamentale per le sorelle: permette di trascorrere del tempo all’aria aperta. Per la sua dimensione rappresenta un importante polmone verde in una zona densamente urbanizzata e con l’alto muro che lo racchiude, probabilmente di epoca scaligera, crea un luogo protetto alla vista.
Nelle aiuole ombreggiate dal muro crescono calle e ortensie, tra cui I’Hydrangea petiolaris rampicante. C’è anche un piccolo orto di fiori ed erbe, curato da suor Pierina e da suor Magda, che qui coltivano il prezzemolo, il radicchio e i tulipani. Solo due grandi cedri deodara sono i testimoni del giardino preesistente. Una bella curiosità è rappresentata dall’orchidea tropicale, arrivata direttamente in aereo dal Brasile insieme a una sorella di ritorno dalla missione: va cercata nel tronco di un albero, dove ha attecchito bene ed ha avuto già occasione di fiorire.