In discesa
Via Piangipane 87, Ferrara

Un giardino dove correre, lungo e stretto, in discesa a ricordarci che una volta via Piangipane corrispondeva all’argine dell’antico tracciato del Po, e forse qualcosa di quell’antica sponda rialzata resta ancora, sotto le case basse.
Un giardino in progress, dove si sperimenta e ci si impegna, ma senza troppa serietà e con la giusta dose di spontaneità e fatalismo. Se una pianta non sta bene… si vede che questo non è proprio il suo posto. Rudolf Borchardt – mentore indiscusso di ogni giardiniere appassionato – avrebbe da ridire, ma non è qui e non può rimproverare nessuno. All’area verde si accede attraverso un passaggio lastricato che costeggia l’abitazione. Si apre poi il prato, affiancato dalle spumeggianti siepi di gelsomini e dalla bordura di graminacee, con le simpatiche ponytales e la festuca. Qui si trovano le rose, i mandorli, il melograno, il kaki e il lycium barbarum, ovvero l’arbusto che produce le famose bacche di goji. Una rigogliosa bordura di lavanda chiude la prima stanza. Proseguendo oltre la minuta costruzione di servizio – colorata di verde menta come già la casa – si incontrano la piccola serra, i kiwi e la vasca in zinco con le ninfee, dono di Barbara, che ha aperto il proprio giardino in occasione delle edizioni parmigiane di Interno Verde. Infine si arriva all’orto. Pomodorini, finocchietto gigante (praticamente un ossimoro), melanzane, peperoni friggitelli e peperoni lombardi, peperoncini tondi, arachidi, insalata, cicoria, rafano, cetrioli e batata: di quel che c’è non manca niente.


Tra le aromatiche spiccano il rosmarino prostrato, il mirto, la santolina, la ruta, l’erba cipollina, il basilico classico e quello viola, l’erba ruta. La verbena e la coreopsis sono omaggio di Simona, proprietaria del restaurato fienile di Borgo Tricò ad Aguscello, compreso nel 2021 nel percorso di Esterno Verde. In fondo una grande sophora japonica, il melo nano, il pesco noce, l’abete e un fico spontaneo.