Il giardino
dell’architetto
Via Boccaleone 40, Ferrara
I rami degli alberi di questo splendido giardino, fresco e ombroso, si scorgono spuntare dalla strada.
Per questo rappresenta uno dei luoghi più conosciuti tra i curiosi e gli amanti della natura, che passeggiando in via Boccaleone non possono evitare di notare la bellezza della cornice verde. Varcata la soglia e superato il porticato, lo spazio che si incontra è dominato dalla presenza di tre alberi molto alti e imponenti: una magnolia, un platano e un frassino. L’impianto è affidato a una topiara fortemente geometrica, di bossi e ligustri. Altri esemplari notevoli sono la betulla, i due allori, l’acero giapponese e le splendide rose rampicanti, varietà Pierre de Rosard, che coprono il pergolato vicino la casa. Le azalee sono state collezionate dalla nonna della famiglia.
«Esistono vari aneddoti sui protagonisti di questo giardino – racconta Giulio, il nipote, oggi capogiardiniere a Fukuoka, in Giappone -. Uno dei più divertenti riguarda il frassino appoggiato al porticato, allacciato con il tirante per evitare danni. La nonna voleva piantarlo più distante dal muro ma il nonno – l’architetto Orlando Veronese – lo volle più “razionalmente” addossato agli edifici. Col senno di poi, aveva ragione la nonna».
Le piante a cui Giulio è più affezionato sono due: il platano, che considera il guardiano del giardino ed è convinto che sia cresciuto così bene grazie alla musica classica che il nonno ascoltava nel salottino, e la siepe di ligustro, per il ricordo del nonno che cimava con le cesoie. «È una delle immagini più belle che conservo di lui, forse la matrice stessa della mia carriera in orticultura».