Il Fienile
Via Raffanello 79, Ferrara
Il Fienile di Baura non è esattamente un fienile. Nacque come casa colonica per coltivare e organizzare i lavori nella campagna circostante.
Veniva chiamata la Zanetta e i più anziani ricordano ancora quando nel vecchio forno si cuoceva il pane per tutto il paese. Nel 2000 il lotto, grande quasi tre ettari, venne ceduto gratuitamente al Comune di Ferrara da Ugo Novi, politico attivo negli anni Sessanta e Settanta, particolarmente impegnato a favore dei disabili. Il dono però aveva un vincolo: Novi – già anziano, era nato nel 1916 – voleva che il terreno e i relativi immobili fossero destinati ad attività sociali. Comincia così, con un grande atto di generosità, a prendere forma l’articolato complesso di servizi racchiusi sotto un nome così semplice, che comprende oggi una casa famiglia e un centro socio-occupazionale. Entrambe le strutture sono gestite dalla cooperativa Integrazione Lavoro, impegnata nell’inserimento sociale e lavorativo delle persone disabili o in situazione di svantaggio sociale.
Nel 2005 è stata inaugurata nella vecchia residenza padronale la casa famiglia. Il fienile vero e proprio venne ristrutturato negli anni successivi e dal 2010 ospita il centro socio- occupazionale, dove si svolgono laboratori e attività che coinvolgono persone a rischio di esclusione sociale, impegnate in varie mansioni utili alla vita comunitaria e ai servizi che la cooperativa offre alla città. Tra questi la possibilità di svolgere qui eventi e incontri. Le esperienze formative e lavorative, gestite in un contesto protetto e aperto allo stesso tempo, favoriscono lo sviluppo dell’autonomia degli ospiti e la loro integrazione, facilitano l’acquisizione di competenze e la creazione di relazioni.
Nel 2014 è stato avviato un progetto di agricoltura sociale, che ha permesso la realizzazione di diversi orti e un giardino di aromatiche, coltivate secondo metodi naturali. Con la frutta, nella cucina professionale, si producono conserve e confetture a chilometro zero. Nei pressi dell’antico essiccatoio per il tabacco è stato organizzato un grande spazio recintato che ospiterà un asinello, due caprette e delle galline, che insieme all’area agricola andranno a formare la fattoria didattica. Nel grande prato dietro l’edificio è stata scoperta un’antica aia in mattoni, rimasta per decenni invisibile e sconosciuta, coperta da un folto strato di erba.