Hotel Duchessa Isabella

Via Palestro 68, Ferrara

Il piccolo giardino dell’Hotel Duchessa Isabella nasconde una grande storia.

All’interno di questa elegante residenza rinascimentale abitò un importante protagonista della Ferrara del ‘900, Renzo Bonfiglioli, con sua moglie Ida Ascoli. La coppia si trasferì in via Palestro nel 1937 e realizzò all’interno del già splendido palazzo — con l’imponente scalinata d’ingresso e i soffitti in legno, decorati con oro zecchino — una vera e propria casa museo. Arredarono le stanze con mobili d’epoca e pezzi unici, senza mortificare in virtù di tanta raffinatezza la vita familiare, esuberante e movimentata: i bambini erano liberi di correre dappertutto. Negli anni più duri del regime la famiglia visse gravi difficoltà. Renzo già dal 1940 era stato allontanato: la squadra politica della questura bussò al portone del civico 70 in una sera di giugno, lui disse alla moglie di non preoccuparsi, che sarebbe tornato subito, invece fu internato in Toscana. Nel 1944, ricongiunto con i suoi cari, fuggì in Svizzera, fino alla fine della guerra.

Il ritorno a Ferrara coincise con una porta spalancata sul vuoto, la casa era stata forzata e depredata, fatto che spinse il capofamiglia a dedicarsi con ancora più impegno alle sue collezioni. Nella propria biblioteca riuscì — unico al mondo — a raccogliere tutte le prime edizioni dell’Orlando Furioso. Concerti divenuti leggendari si organizzavano nel salone, dove faceva bella mostra di sé il miglior pianoforte della città.

Lo stabile fu venduto dopo la morte di Renzo e trasformato in un albergo, inaugurato nel 1990 da Evelina Bonzagni. Il giardino — ora a disposizione degli ospiti — si trova sopra la salumaia, dove la signora era solita preparare i piatti della tradizione kosher, tra gli insaccati e i vini — selezionati dal marito Claudio. Oggi all’ombra dei pini e dei grandi tigli, tra i gelsomini e la profumata siepe di lauroceraso, si rilassano i turisti, ignari delle melodie che fino a pochi decenni fa erano solite spandersi nell’aria della sera, magistralmente suonate da esecutori del calibro di Arturo Benedetti Michelangeli.

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