Fico sospeso

Via Mazzini 29, Mantova

Ad anticipare la presenza di questo antico giardino ci pensa, già dalla strada, la bella decorazione in foglie di vite che incornicia l’ingresso.

L’arco in cotto aggancia il palazzo, evidentemente restaurato e rivisitato nelle sue fattezze, ai tempi antichi. Lo stesso fanno, nel cortile di servizio, il sambotto addossato alla parete e la lastra di marmo proveniente dalla misteriosa Villa Quintilia. In fondo, oltre al cancelletto e alla siepe di ligustro, si apre il giardino ombroso e tranquillo, segnato dal tracciato curvilineo dei vecchi sentieri e dalle macchie dei roseti. Tra gli alberi più vetusti vale la pena notare il grande tiglio sulla destra, sotto al quale una volta si apriva una vasca per i pesci, di cui oggi resta solo il curioso profilo irregolare. A sinistra una fitta macchia di alberi da frutto, dove si intrecciano il pero, il kaki, il ciliegio e il pruno.

Da non perdere il fico, specie nota per la sua resistenza e pervicacia, che cresce velocissima e non ha paura di infilarsi dove non dovrebbe. In questo caso – come spesso succede – un seme deve essersi incastrato nel muro di cinta. Il germoglio non è stato estirpato e oggi un intero tronco sbuca magicamente dai mattoni. 

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