Come piaceva alla nonna
Via Beatrice II d’Este 18, Ferrara
In via Beatrice II d’Este 18 si trova un giardino piccolo e vivace, presente e passato si mescolano in un insieme confuso e colorato.
«La casa l’ha comprata il nonno, faceva il sarto e aveva la bottega che si affacciava proprio qui, tra le piante. Gli oleandri sono vecchissimi, ci sono da quando ero piccola, con la terra dei loro vasi preparavo la pappa per le bambole», racconta Maria Letizia. L’ingresso è ombreggiato dalla vite del Canadà, le rose corrono alte lungo il muro di cinta, accompagnate più in basso dal gelsomino, dalle cycas e dalle aucuba. Il corridoio non è molto ampio, ma proprio qui il nonno organizzò il rinfresco per il suo matrimonio, con una lunga tavolata che arrivava fino alla legnaia. Le aiuole sono definite secondo un disegno antico, voluto dalla nonna, con un grande spazio circolare centrale. Si spargono dentro e attorno gli stelloni, gli iris, i ciclamini, le ortensie, i gigli arancioni — detti di Sant’Antonio, la lavanda, l’agrifoglio, l’aralia.
Ci sono anche i giacinti selvatici, piantati dalla nonna prima che Maria Letizia nascesse, e le margherite gialle portate a Ferrara dalla mamma, che le aveva trovate a Porto Recanati. Immancabile l’angolo dedicato alle aromatiche, con la salvia, il rosmarino e il basilico, le cui foglie vengono utilizzate per preparare un buon liquore casalingo. «Una volta i giardini qui erano uniti, non c’erano i muri di cinta ma solo una rete e un passaggio per poterli attraversare tutti. I bambini giocavano assieme, senza dover uscire in strada per incontrarsi». ACCESSIBILE CON ACCOMPAGNATORE: soglia di ingresso di cm. 7