Chiostro di San Paolo
Vicolo Asse, Parma

Il chiostro di San Paolo appartiene al vasto e affascinante monastero che, nell’anno Mille, il vescovo Sigifredo II volle dedicare all’Apostolo dei Gentili, ovvero a colui che diffuse il cattolicesimo tra i greci e i romani.
Il complesso – sorto sui resti di una struttura ancora più antica, dedicata a Santa Felicola – fu da subito riservato alla sola componente femminile del clero. Ampliato e sontuosamente decorato durante il Rinascimento, tra il Quattrocento e il Cinquecento si impose come uno dei principali centri culturali di Parma, grazie soprattutto alla presenza della badessa Giovanna da Piacenza. Donna di grande cultura, radunò attorno a sé un vero e proprio circolo di artisti e letterati, che accoglieva nello splendido appartamento affrescato dal Correggio: la clausura infatti, per la massima autorità del convento, in quegli anni era poco più che una formalità.


La Camera della Badessa, realizzata nel 1519, venne inclusa appena cinque anni dopo nell’area di clausura, chiusa e dimenticata per oltre due secoli. Fu ritrovata nel 1774, grazie allo storico e critico d’arte tedesco, Anton Raphael Mengs. L’intera struttura venne secolarizzata nel 1810, per volere di Napoleone. Si succedettero poi una serie di frazionamenti, ristrutturazioni e nuovi utilizzi. Alcuni ambienti sono stati in epoca recente dedicati alla Biblioteca Guanda e alla Pinacoteca Stuard, altri sono diventati sede museale. Il restauro delle sale al primo piano si è concluso nella primavera 2022, con l’inaugurazione di Laboratorio Aperto Parma, spazio dedicato all’innovazione nell’ambito della cultura dell’eccellenza agroalimentare.


Lo stesso intervento ha riportato all’originale splendore il Chiostro della Fontana, che deve il suo nome al manufatto in arenaria posto al centro del prato, ma di cui purtroppo non si sa molto: probabilmente è stato aggiunto in una fase successiva rispetto alla costruzione dell’immobile, essendo simmetricamente fuori asse rispetto alla planimetria del porticato. Di sicuro fa parte dei ricordi di tante “ragazze di una volta”, che ogni mattina salutavano la statua del tritone, al centro della vasca, prima di entrare in classe: per molti anni il convento è stato adibito a scuola magistrale. Tra i lavori che prossimamente completeranno l’intervento: l’allestimento di un caffè letterario al piano terra, nella sala dell’ex cappella, e il ripristino del parco, che verrà finalmente restituito alla comunità.