Chiostro dei Paolotti
Strada D’Azeglio 85, Parma
Dai paolotti ai pazzerelli, dagli studenti di fisica ai futuri insegnanti di filosofia. Il rilassato giardino di strada D’Azeglio ha accolto nei suoi tanti anni altrettante anime. Nacque – come buona parte dei giardini conservati in centro storico – all’interno di un convento, affidato ai religiosi minimi, chiamati anche paolotti, in ricordo del fondatore dell’ordine, San Francesco di Paola.
I frati si insediarono in questo angolo dell’Oltretorrente nel Cinquecento, il convento venne costruito circa un secolo dopo. I lavori per il complesso, che comprendeva anche una nuova chiesa – edificata al posto della precedente, ereditata dall’Ordine di Malta – si conclusero nel 1632. Per non scontentare nessuno si decise di conservare la precedente dedica a San Giovanni Battista e aggiungervi quella del nuovo santo protettore. Il rifacimento della facciata – in stile barocco, con le caratteristiche due torri – richiedette qualche anno in più: progettata dall’architetto piacentino Carlo Virgilio Draghi, spesata dal conte Stefano Sanvitale, venne inaugurata nel 1689.
Il convento nel 1818 cambiò funzione, per volere della duchessa Maria Luigia venne adibito a “ospedale de’ pazzarelli”, ovvero in un ricovero per persone con disturbi psichici. Il manicomio restò attivo fino al 1872, quando si decise di spostare i pazienti presso la residenza ducale di Colorno, e le sale vennero utilizzate come ospedale infantile. La chiesa, abbandonata da tempo, era già stata abbattuta, restava in piedi solo l’elegante facciata con i caratteristici campanili gemelli, che nel frattempo andava sempre più a deteriorarsi. Fu salvata grazie a una vivace campagna di stampa, che a inizio Novecento convinse la città a impegnarsi per il restauro. L’intero immobile passò infine all’Università nel 1936, che vi collocò inizialmente gli Istituti di Chimica, Farmacia, Fisica e Geologia. Dopo il trasferimento delle facoltà scientifiche nel nuovo campus di via Langhirano e una serie di successivi restauri, lo spazio venne assegnato agli studenti di Lettere e Filosofia, con una bella e fornita biblioteca – che conta quasi 130 mila volumi – inaugurata nel 2011 dentro la vecchia chiesa. Oggi sotto i portici del chiostro dei Paolotti i ragazzi si rilassano tra una lezione e l’altra, si incontrano per fare due chiacchiere e bere un caffè. Al centro dello spazio è stata sistemata un’aiuola tondeggiante, dove cresce l’acero, affiancato dai cespugli di fotinia. Nel luglio 2020 è stata inaugurata una panchina arcobaleno, per ribadire l’impegno dell’ateneo contro le discriminazioni di genere. Chi si siede per leggere un libro, alzando gli occhi al cielo, saluta l’antico campanile barocco, rimasto felicemente al suo posto a dispetto dei secoli, dei problemi e dei tanti cambiamenti.