Castello di Fossadalbero

Via Chiorboli 366, Ferrara

Questa splendida residenza estense – strategicamente collocata in prossimità del fiume Po – fu costruita da Niccolò III tra il 1424 e il 1434, come luogo di svago e riposo per la corte ducale.

La località di Fossadalbero all’epoca era già nota: le prime notizie del paese risalgono alla metà del Duecento, in documenti relativi a passaggi di terreni, che descrivono la zona fertile e produttiva. L’edificio ha l’aspetto di un castello merlato alla maniera guelfa, con rivellini ed avancorpi. Al suo interno trovano spazio 48 stanze, l’ampio Salone degli Scacchi e una cappella. Attorno si apre, fino a perdersi nei campi coltivati, il grande parco. La proprietà fu ceduta nel 1527 alla famiglia Mosti, quando Alfonso I d’Este concesse loro l’arma ducale ed il cognome Estense. Restò tra i possedimenti dei marchesi – che acquisirono poi il doppio cognome Trotti Mosti – dal oltre tre secoli.

Di questo lunga parentesi vale la pena ricordare alcuni episodi. Innanzitutto la visita di Lord Byron nel 1817, interessante soprattutto se si considera che proprio la delizia di Fossadalbero pare essere stata il ritrovo preferito degli innamorati Ugo e Parisina, la cui tragica sorte fu descritta dal letterato inglese nel poemetto dato alle stampe appena l’anno prima, nel 1816. Leggenda vuole che l’amore tra la giovanissima moglie del duca Niccolò III e l’altrettanto giovane suo figlio naturale – avuto dall’amante Stella de Tolomei – fosse nato proprio qui, a causa di un’epidemia di peste che aveva costretto entrambi a vivere un periodo di confino. Sempre qui la tresca sarebbe stata scoperta per la prima volta dal conte Aldobrandino Rangoni, che li scoprì vicino a una quercia durante una battuta di caccia, anche se la spia che causò la decapitazione degli amanti fu poi l’ancella Zoese.

In seguito proprio una quercia venne piantata nel bosco, in memoria dei due amanti: l’albero – ricordato per l’altezza, che superava i trenta metri – venne abbattuto per esigenze stradali nel 1938. Tra i personaggi illustrati che hanno lasciato un segno nella storia di questo splendido luogo va menzionato anche Tancredi Trotti Mosti, patriota risorgimentale, comandante dei Bersaglieri del Po: fu lui a investire nel significativo restauro dell’immobile e, nel 1902, a realizzare qui il primo campo da tennis della provincia di Ferrara. Suo figlio Ercole – politico e segretario del nascente partito radicale – vendette tutto non molti anni più tardi per risanare una situazione finanziaria compromessa. Dal 1971 il complesso è stato conosciuto e frequentato soprattutto in quanto sede dell’esclusivo Country Club, promosso dai fratelli Nanni e Ninni Matteucci, imprenditori, cultori d’arte e sportivi. Dal 2020 la gestione è passata all’Associazione Castello di Fossadalbero. 

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