Casino di Venere
Via Scala Santa 12, Verona

Il Casino di Venere è l’ultima propaggine del Giardino Giusti.
Costruito alla fine del Cinquecento a sinistra, nella parte alta del Giardino, questo padiglione dedicato alla dea della bellezza faceva da contraltare al Tempietto della Gloria, situato nella parte destra, oggi distrutto. Per secoli ha accolto i viaggiatori al culmine della loro visita per un momento di riposo e per godersi uno dei più spettacolari panorami sulla città.
Rimane ancora un cuore inciso nella loggia alla fine del Settecento da una coppia di innamorati tedeschi. Fra il 1913 e il 1914 il conte Giusti, su richiesta di don Calabria che stava sviluppando la sua Opera proprio sopra, lo mise a disposizione del loro nascente ordine femminile, le Povere Serve della Divina Provvidenza.

Per quel breve periodo il Casino di Venere cambiò nome e divenne la Piccolissima Casa di Nazareth. Dopo anni lasciato all’abbandono, negli anni Settanta venne restaurato e trasformato in abitazione privata da Justo Giusti. Un cancello delimita le due proprietà, il Giardino Giusti e l’area verde rimasta pertinente al Casino. La fila di cipressi tuttavia continua al di qua e al di là del cancello, creando una prospettiva ininterrotta.
In questo ambiente, spettacolare ma decisamente più raccolto, l’intervento della paesaggista Gaia Chaillet Giusti ha creato splendidi spazi fioriti. Meritano attenzione le bordure, dove si mescolano piante perenni le cui fioriture si avvicendano nelle stagioni. Le grotte di tufo del Giardino Giusti, su cui poggia il Casino di Venere, offrono una terra povera e sassosa, di pH molto basico, che ha orientato la paesaggista verso un progetto più vicino all’Italia centrale che alle pianure venete: aromatiche, rosmarini, lavanda, elicriso e rose rustiche, come le Iceberg.