Casa di Biagio Rossetti
Via XX Settembre 152, Ferrara
Questo palazzo è particolarmente importante per la storia di Ferrara: qui infatti visse Biagio Rossetti, l’architetto urbanista che progettò lo sviluppo rinascimentale della città alla fine del Quattrocento, il piano regolatore ante litteram conosciuto come Addizione Erculea.
Egli lavorò infatti come “inzegnero” di corte sia per il duca Ercole I che per il suo successore, Alfonso I. Tra i suoi progetti più famosi si possono ricordare Palazzo dei Diamanti, il campanile di San Giorgio, Palazzo Prosperi Sacrati, l’ampliamento di Palazzo Schifanoia, la chiesa di San Francesco. L’elenco completo sarebbe davvero lungo!
L’abitazione, costruita tra il 1490 e il 1502, avrebbe inizialmente dovuto essere una “semplice casetta”, ma l’ingegno dell’architetto difficilmente avrebbe potuto contenersi, a maggior ragione in un luogo così importante per i propri cari. Coinvolse dunque due tra i più valenti artisti attivi presso gli Estensi, Fino e Bernardino Marsili, i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia esternamente che internamente. Al “tagliapietra” Gabriele Frisoni furono affidati i cotti decorativi del portale d’ingresso, dove sono raffigurati cavalli marini raffrontati, conchiglie, testine di putti ed altri elementi che ritornano anche negli archetti delle finestre. La “casetta” divenne un vero e proprio palazzo signorile, con muri esterni merlati e un bel giardino caratterizzato da alberi da frutto e siepi, un cortile e una loggia.
La famiglia Rossetti abitò qui fino alla fine del Seicento. Seguì poi un lungo periodo di decadenza e di passaggi di proprietà. Il primo restauro avvenne nel 1901 grazie all’intervento dell’associazione Ferrariae Decus. Nel 1974 il Comune acquistò la residenza e oggi nelle sue stanze sono ospitati gli uffici del Centro Idea – Centro di Educazione alla Sostenibilità Ambientale, la sede del centro di documentazione Raccontinfanzia e il Laboratorio delle Arti. Il giardino retrostante, affacciato su via Cantarana, anticamente era popolato da alberi da frutto e siepi, con un cortile e una bella loggia di accesso. Oggi è un luogo tranquillo e accogliente: tra gli oleandri e le rose, vale la pena notare il grande melo.