«La casa è piccola ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro».

Questa prima descrizione della struttura si trova sulla facciata dell’edificio oggi conosciuto come Casa dell’Ariosto, mantenuta dal poeta che l’acquistò nei primi decenni del 1500 e l’abitò fino agli ultimi giorni di vita. Qui venne sviluppata la terza edizione dell’Orlando Furioso, e quando si immagina l’Ariosto al lavoro bisogna considerare che in origine la dimora era isolata nella campagna ferrarese, peculiarità scomparsa con il progressivo espandersi della città.

Appena superato l’ingresso, un piccolo melograno e un romantico pozzo incorniciato dall’edera accolgono il visitatore, assieme ai gelsomini e alle rose. Più in profondità due vasi tondeggianti fanno la guardia al varco in pietra, da oltrepassare per arrivare al giardino. Dove una volta si trovava l’orto del poeta, oggi si incontra l’ombra dei grandi alberi disposti circolarmente.

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