Bosco di Porporana
Bosco Vecchio, Ferrara (Porporana)

Per tantissime persone il Bosco di Porporana significa una cosa sola: lucciole!
La visita guidata notturna, organizzata in giugno per ammirare la danza luminosa degli insetti, che qui possono ancora corteggiarsi in santa pace, è ormai diventata un rito estivo: centinaia di persone ogni anno partecipano all’iniziativa, e pazientemente si mettono in fila per camminare dentro lo spettacolo lampeggiante.
L’associazione A.R.E.A., che cura questa particolare iniziativa, è la stessa che preserva questo affascinante bosco che corre parallelo al Po. Dichiarato Area di Riequilibrio Ecologico nel 1997, esso rappresenta quanto di più simile si può trovare agli originali boschi ripariali che una volta crescevano lungo il corso dei fiumi padani.
Il terreno venne comprato dal Demanio: tre ettari che oggi vengono chiamati “bosco vecchio”, per distinguerli dal “bosco nuovo”, nato sugli otto ulteriori ettari apportati dalla corrente, che continuamente sedimenta in questa zona detriti naturali. Il bosco vecchio si trova nella parte alta della golena, dove l’acqua difficilmente ristagna: qui furono piantati pioppi, olmi, salici, querce e anche gelsi. Quest’ultima specie non è autoctona ma per certi versi lo è diventata, essendo stata sfruttata moltissimo per la coltivazione del baco da seta.


Nel bosco nuovo troviamo soprattutto i pioppi bianchi e neri, alberi flessibili, che non temono le piene, legati al Po anche dalla mitologia. Secondo la leggenda Fetonte, figlio di Apollo, rubò al padre il carro del sole, che quotidianamente attraversa il cielo per portare luce e calore sulla terra. Giove si accorse del furto e lo fulminò, facendolo precipitare direttamente nel fiume Eridano, ovvero nel Po. Le sorelle del disgraziato, le Eliadi, piansero così tanto la sua morte sulle sponde, che Giove impietosito le trasformò in pioppi.


Tra gli arbusti si può incontrare il sambuco, la vitalba, la ginestra e il biancospino. Nella macchia fiorita i più fortunati (ed esperti!) potranno imbattersi nel campanellino, specie protetta ferrarese, che cresce insieme all’aglio delle vigne, al colchio, al garofano d’acqua, all’iris giallo, al finocchio acquatico e al delicato latte di gallina, con i suoi bei fiori bianchi a stella. Sulle spiaggette si trovano le piante pioniere e il carice, che resistono bene anche alla siccità.