Arrampicata rosa
Vicolo del Parchetto 6, Ferrara

Una passeggiata lungo corso Ercole I d’Este non si può considerare completa se non si cede alla tentazione di esplorare i suggestivi viottoli laterali, mossi dalla curiosità di guardare più da vicino un portone particolarmente severo o una pianta dai colori sgargianti.
La dimora situata in vicolo del Parchetto 6 è un forte attrattore per il visitatore attento e dal passo tranquillo: una splendida rosa rossa è nata nell’acciottolato e pacificamente sta conquistando l’intera facciata. Il giardino che si incontra oltre la casa è un giardino di vita: ogni pianta custodisce una storia. Il glicine che sovrasta la pergola s’aggrappa sui tralci di una rosa alba plena, morta per una gelata troppo severa. Tra i rami spuntano altre rose rosse: «fanno ciò che vogliono, io non le so potare», racconta con modestia Chiara, anche se il suo giardino sembra curato dalle mani dei più esperti paesaggisti. Il suo approccio nei confronti del vecchio noce ricorda quello dell’architetto Gilles Clément, che decise di lasciare in mezzo al giardino della propria abitazione l’albero caduto, affinché potesse diventare riparo e concime per altre creature. Il noce era stato piantato per la nascita di una bambina femmina, cosicché dal suo legno si sarebbe intagliata la madia per il corredo nuziale, come vogliono le tradizioni contadine. Chiara lo ha trovato divelto sul fondo della corte e non ha voluto spostarlo, da allora nuove gemme stanno crescendo sul moncone. Anche il ginkgo fu piantato per celebrare una nascita e ora che è un albero adulto il glicine dei vicini ha abbracciato i suoi rami per andarsene in alto, quasi a sfidare il campanile della vicina Certosa.
L’invasione del verde è felice, quindi si è scelto di non contrastarla. Il ticchettio del picchio verde ritma la quiete, che si completa nel pacato dondolio dell’amaca prossima al pergolato. In quest’area rettangolare, bordata dall’edera, ogni cosa trova il suo posto: il capanno, che funziona da ospedale per le piante malconce, è all’ombra; i vasi per l’orto sono al sole, contro il muro. E ogni stagione si esprime in forme e colori speciali: quando svanisce la fioritura invernale del chimonanthus sono le cascate bianche della spiranea e i morbidi fiocchi del lillà a rallegrare la vista; poi matureranno i pomodori e fioriranno le rose finché la fiammata gialla del ginkgo segnerà l’autunno inoltrato. Le specie che abitano i vasi della terrazza sono molte e lo sguardo si perde tra camelie, gardenie, ortensie e orchidee. Da notare: una rosa speciale, che cresce protetta, non oppressa, dentro la spiranea: «ogni anno mi regala un unico fiore, che segna un momento speciale».