A forma

di edera

Corso Vittorio Veneto 25, Ferrara

Corso Vittorio Veneto, così come il vicino Acquedotto Monumentale, può considerarsi il cuore dell’Addizione Novecentesca, ovvero del progetto urbanistico ideato da Ciro Contini per dare un nuovo volto a questo importante brano di città.

All’epoca infatti quello che oggi si conosce come Quartiere Giardino era un vasto campo disabitato, la cosiddetta Spianata. In quest’area sorgeva la Fortezza Pontificia, che i ferraresi nel 1859 vollero demolire, per ribadire la contrarietà e l’insofferenza della città nei confronti dello Stato Pontificio. Al suo posto restò un vastissimo lotto vuoto, che a partire dagli anni Venti l’amministrazione – spinta da una petizione popolare – iniziò a riqualificare. La villetta al civico 25 venne costruita esattamente in quel periodo, fu quindi una delle primissime case ad essere realizzate all’interno del nuovo piano regolatore, perché già si trova traccia della sua costruzione nella mappa del 1930. Lo stile della costruzione conserva un sapore vagamente liberty ma allo stesso tempo lo sorpassa, recuperando e attualizzando una serie di formule rinascimentali, come le finestre bifore. Disegnata sotto al tetto, circonda il perimetro della costruzione una fascia decorativa, che si snoda tra foglie e pampini di vite. Ed è interessante notare come le corrisponda a terra, scendendo dalle scale della terrazza fino all’ingresso del giardino, un’altra bella decorazione vegetale, che simula il sinuoso svolgersi dell’edera.

«Avevo visto una decorazione simile in America, durante un viaggio, mi piaceva e così mi sono impegnata per realizzarla qui», racconta la padrona di casa. «Ci avrò messo un paio di giorni, ho preso delle foglie di edera e le ho ricalcate per avere la traccia da seguire, poi l’ho scavata con un trapano da dentista. Infine ho coperto il solco con della gomma. Non è stato un lavoro troppo difficile». Questa curiosità è la prima che si incontra esplorando questo piacevole giardino, ma non è sicuramente l’unica. Per scoprire le altre bisogna superare il roseto rampicante che corre a destra della proprietà, passare sotto all’arco di glicine e arrivare dietro all’abitazione. Qui si sparpagliano un leone ruggente, tanti piccoli putti svolazzanti, statue di bambini e di angioletti, un cristo benedicente e una pastorella in preghiera. L’area verde è leggermente rialzata, dominata al centro da un pozzo, decorato dall’alternarsi di fiori e volti di fauni.

Aggirandolo si incontrano delle pietre recanti incisi i simboli di due segni zodiacali, la bilancia e i gemelli. Sul muro di cinta, sotto un’acquasantiera a forma di conchiglia dismessa, un’altra piccola lastra su cui è stata incisa un’ape. In fondo crescono la fatsia japonica, l’edera, la clematide e la passiflora. All’ombra della magnolia e della sorridente conifera, disseminate qua e là, prosperano le piante in vaso, i limoni, i gerani, e un’eccentrica vasca di insalate. Un altro bel glicine si arrampica sulle scalette in ferro battuto. Seguendo il suo percorso si accede al corridoio verde che infine torna ad affacciarsi su corso Vittorio Veneto. Qui prendono il sole durante l’estate le verdure e le aromatiche: pomodori e pomodorini, melanzane bianche, zucchine, peperoni, salvia e prezzemolo. Accompagnano l’orto domestico le rose e le camelie, una cycas esplosiva e il gelsomino. Da notare il grande vaso in terracotta sopra il quale suonano e danzano in corteo pan e divinità silvestri.

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