Museo di Storia Naturale

Lungadige Porta Vittoria 9, Verona

Affacciato da almeno 500 anni sulle sponde dell’Adige, Palazzo Pompei è un palazzo importante, come testimonia il suo piano terra a bugnato.

Oggi è ricoperto da una patina grigiastra che lo incupisce, ma il grande architetto Michele Sanmicheli l’aveva costruito con una bella pietra color avorio, la stessa da che aveva scelto per realizzare Porta Nuova, il monumentale accesso sud della città, recentemente restaurato. Il palazzo ospita il Museo di Storia Naturale, inaugurato nel 1854. Tutti i bambini veronesi l’hanno visitato almeno una volta, districandosi tra fossili e erbari, tra rocce e animali. 

Nascosto dalle spesse tende che proteggono dalla luce le preziose collezioni naturalistiche, si intravede un vero e proprio giardino segreto. In realtà più che segreto è dimenticato… ma è visitabile.

La porta vetrata conduce a un rettangolo a cielo aperto, chiuso su tre lati dalle logge del museo e sul quarto da un alto muro. Nella vasca, delimitata da un edera a foglia scura e rigogliosa, zampilla una fontanella da un masso muschioso. Sbirciando dentro si possono salutare i bei pesci rossi e le tartarughe. 

Il grande fico al centro è un anomalo esemplare di fico potato ad arte; ben diverso dalle piante spontanee e disordinate che si incontrano più o meno ovunque, qui i rami hanno assunto forzatamente un andamento allargato, prima orizzontale e poi assurgente. 

Purtroppo le vecchie palme sono morte, come molte altre in città. Sono state sostituite da palmette, lontane, lontanissime parenti delle incredibili palme fossili risalenti a 50 milioni di anni fa, oggi esposte nella adiacente sala dedicata ai fossili di Bolca.

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