Alfabetobianco
Via Nova 53, Piacenza
Una striscia verde ad AlfabetoBianco. Per raccontare cosa significa per la città lo stretto e lungo giardino, che accompagna la galleria d’arte contemporanea insediata a Palazzo Laviosa, occorre spendere qualche parola sul suo ideatore, Ruggero Montrasio, figlio e nipote di galleristi.
L’avventura di Montrasio Arte ebbe inizio nel 1939 a Monza, col nonno Luigi, che vendeva ai collezionisti i quadri di Segantini, Boldini e Fattori. Quasi cent’anni dopo la stessa attività commerciale, che nel frattempo si è fatta conoscere da Milano a New York, è arrivata ad aprire lo spazio di via Nova a Piacenza, che va quindi immaginato come l’astro di una più grande e vecchia costellazione. Le fattezze tardo rinascimentali dell’edificio si dimenticano dopo aver varcato l’ingresso: le sale sono nitide e spoglie, per offrire la massima evidenza alle opere esposte.
AlfabetoBianco è stata inaugurata nel 2022 col proposito di intersecare pratiche e linguaggi, mantenendo al centro del nodo il concetto di sostenibilità: per esordire ha allestito una personale di Dennis Oppenheim, considerato tra i padri dell’arte ambientale. In occasione del festival Interno Verde, nel prato si può incontrare Vogeltränke, opera dell’austriaco Hans Schabus, professore di scultura e progettazione spaziale all’Università delle Arti Applicate di Vienna. Si tratta di un abbeveratoio per uccelli in bronzo, ricavato audacemente da un tentativo fallito di autoritratto.
